E’ rientrato alla base forte di un ottimo risultato il team di Unimore – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia reduce dalla CIM – Competizione Italiana di Mediazione un certamen giunto alla quinta edizione, tenutosi a metà febbraio, per iniziativa della Camera Arbitrale di Milano e dell’Università Statale di Milano – che ha ospitato la manifestazione – aperto a squadre di studenti di atenei italiani, chiamate a misurarsi in controversie simulate e contenziosi tipici delle professioni dell’ambito giuridico.

La squadra Unimore, composta dagli studenti Erika Fatigati, Samuele Ragazzi, Laura Torreggiani e Francesca Zivieri, iscritti al quarto anno del corso di laurea in Giurisprudenza, accompagnati dal responsabile scientifico del progetto, il prof. Carlo Vellani, docente di Diritto Processuale Civile al Dipartimento di Giurisprudenza e dalla coach dott.ssa Michela De Santis, dottoranda Unimore, cultore della Materia in Diritto Processuale Civile e avvocato presso il Foro di Modena, – sebbene all’esordio in questo tipo di competizione – è riuscita a distinguersi fra le 24 università partecipanti, aggiudicandosi uno dei cinque premi di categoria, quello per la gestione delle controversie bancarie.

Era la prima volta che l’Ateneo di Modena e Reggio Emilia partecipava alla competizione con una propria squadra e il premio ottenuto, riguardante la mediazione bancaria, è probabilmente da considerarsi fra i più impegnativi, proprio per la complessità della materia.

“La squadra Unimore – hanno spiegato il prof. Carlo Vellani e la dott.ssa Michela De Santis – simulava un istituto bancario chiamato in mediazione da un’azienda (simulata dalla squadra dell’Università Cattolica di Milano) che, andata in crisi a partire dall’anno 2008, aveva ottenuto credito bancario, esponendosi per un ingente importo e chiedeva, a diminuzione del suo debito verso la banca, la restituzione di interessi anatocistici. Una problematica molto tecnica, ma di grande attualità, su cui la ricerca di un accordo stragiudiziale può essere una buona via d’uscita”.