Sono donne le protagoniste di molti dei progetti, che hanno come obiettivi l’imprenditorialità, il miglioramento delle condizioni di vita, l’accesso all’istruzione e allo sviluppo agricolo, entrati nella graduatoria del bando sulla cooperazione con i Paesi in via di sviluppo approvata dalla Giunta regionale. Molti progetti sono invece rivolti ai bambini e riguardano in particolare la loro educazione, salute, alimentazione e il miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie in cui essi vivono.

“Finalmente arrivano le risorse per i progetti sulla cooperazione e lo sviluppo- è il commento della vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, Elisabetta Gualmini, che ha anche la delega per la cooperazione allo sviluppo-. Quasi un milione di euro per iniziative di alto livello promosse da associazioni, enti locali e soggetti vari che operano nel campo della crescita dei diritti umani, dello sviluppo economico, del potenziamento dell’educazione nei paesi in via di sviluppo. Questo bando- spiega la vicepresidente- ha un valore politico altissimo; segnala l’attenzione da sempre molto elevata sulla cooperazione verso paesi che hanno bisogno di aiuto, di competenze e di scambi proficui e allo stesso tempo consente a tutte le nostre organizzazioni non governative di dare il meglio di sé, mettendo in atto idee innovative e di alta qualità. La solidarietà verso i paesi terzi è un valore fondante della nostra agenda politica.

Anche temi quali le politiche di welfare, sviluppo locale, ambiente, decentramento amministrativo, democrazia, diritti umani e rafforzamento della società civile rientrano tra i 28 progetti risultati finanziabili attraverso un contributo di oltre 960 mila euro previsto dal bando.Cifra suddivisa tra i diversi titolari dei progetti: 884 mila alle organizzazioni non governative (ong) e a soggetti del Terzo settore, 78 mila agli Enti locali, che consentirà la realizzazione di interventi di sostegno in paesi in via di sviluppo e in via di transizione quali il Senegal, Mozambico, Etiopia, Ucraina, nei Paesi del bacino sud del Mediterraneo, nei territori palestinesi e nei campi profughi Saharawi in Algeria.

Il bando appena chiuso è l’ultimo della scorsa programmazione. Il nuovo Piano di indirizzo per il 2016-2018, approvato in ottobre, recepisce molti degli obiettivi contenuti nell’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile, collocandoli, in coerenza con le proprie politiche regionali, nell’ambito dei settori dell’agroalimentare e dello sviluppo rurale, della sanità e delle politiche sociali, dell’economia della conoscenza e dello sviluppo umano. Dal 1996 ad oggi la Regione ha sostenuto circa 600 progetti in area Balcanica e in Brasile, in numerosi Paesi dell’Africa sub-sahariana, del bacino sud del Mediterraneo, dei Paesi di prossimità orientale e del Medio Oriente.