Non si hanno dati ufficiali ma sarebbero almeno una decina al giorno i taccheggi nei supermercati di Reggio Emilia e provincia: la stragrande maggioranza dei ladri non vengono scoperti sul fatto, o talvolta, vengono lasciati andare via dagli stessi commercianti se il valore della refurtiva è basso. Secondo le prime risultanze dei carabinieri del comando Provinciale di Reggio Emilia, che hanno denunciato 2 romeni e un georgiani recuperando la merce rubata negli ultimi colpi, dietro questa serie infinita di furti, compiuti da squadre organizzate, potrebbero esservi commercianti compiacenti. Sarebbero diversi i canali per piazzare la refurtiva sul mercato nero: merce proposta “porta a porta” a negozi e ristoranti, ma anche rubata e consegnata “su commissione” spesso fuori zona, o destinata ai mercati ambulanti.

A parte chi ruba cibo per necessità, i ladri professionisti privilegiano tranci di prosciutto, buste di salmone, pezzi di parmigiano, vini, champagne, superalcolici ma anche biancheria intima ed elettrodomestici professionali come phon e piastre per capelli e prodotti di alta cosmesi. I carabinieri del comando Provinciale di Reggio Emilia partendo dalle ultime attività condotte, due giovani rumeni 20enni denunciati a Casalgrande dopo il furto di prodotti cosmetici del valore di alcune centinaia di euro da un negozio del paese e un georgiano 40enne denunciato a Reggio Emilia sempre per il furto di prodotti di alta cosmesi da un negozio della città, stanno per l’appunto ipotizzando che dietro la sequela di taccheggi che si registrano quotidianamente nella nostra provincia vi sia un vero e proprio business del malaffare nella cui filiera potrebbero per l’appunto essere presenti, tra le file dei ricettatori, compiacenti commercianti che riciclerebbero la merce rubata rivendendola nelle rispettive attività commerciali. Nel recente passato a seguito gli stessi carabinieri reggiani alla periferia di Reggio Emilia localizzarono un’abitazione adibita a stoccaggio della merce rubata proprio nei supermercati in attesa di essere piazzata. La perquisizione dell’abitazione, abitata da quattro rumeni, oltre al sequestro dell’ingente partita di merce rubata dai supermercati della provincia di Reggio Emilia porto si ricorda al rinvenimento di una nota contabile afferente proprio l’illecita compravendita della merce rubata.