Una strana coincidenza si è verificata in questi giorni contro i Vigili del Fuoco. Infatti mentre questi lavoratori sono impegnati in uno scenario di grande emergenza, due giorni fa è stata licenziata una proposta dichiarata definitiva della riforma dell’organizzazione dei Vigili del Fuoco e dove, ancora una volta, viene sancito, ma con più determinazione, un modello organizzativo che è ben lontano da quello che da giorni ogni cittadino sta riscontrando.
Mentre da tempo i Vigili del Fuoco stanno lavorando in Abruzzo per assistere e soccorrere le popolazioni terremotate, così come hanno fatto anche a L’Aquila e a Modena sia per il terremoto che per l’alluvione, oltre ovviamente al soccorso quotidiano, qualcuno al Viminale si sta preoccupando di relegare i Vigili del Fuoco italiani ad un ruolo secondario nel campo della Protezione Civile, ma soprattutto, riscontriamo un particolare impegno per far ritornare indietro di decenni i pompieri italiani con un’organizzazione che offende i lavoratori che non fanno altro  che  rivendicare il sacrosanto diritto di vedere riconosciuta la propria professionalità.
“C’è una preoccupante ripetizione di un provvedimento di legge che già alcuni anni fa ha ridimensionato notevolmente il ruolo dei pompieri sia nell’ambito del soccorso tecnico urgente, ma soprattutto come attori principali nel campo della previsione, prevenzione e soccorso in tutti gli scenari di Protezione Civile” afferma Vincenzo Santoro della Funzione Pubblica/Cgil commentando il testo del disegno di legge di riforma del Corpo Nazionale.
Mentre la legge 225 è chiara e sancisce che “I Vigili del Fuoco sono la componente fondamentale del servizio di Protezione Civile”, già la riforma di alcuni fa, ribadendo la permanenza dei Vigili del Fuoco nel Ministero dell’Interno, ha vanificato il dettato della legge 225.
“E allora ci chiediamo perché – continua il sindacalista – con il nuovo progetto di riorganizzazione dei Vigili del Fuoco si vuole accentuare un’organizzazione burocratizzata assegnando la gestione totale del principale servizio di soccorso tecnico ai Prefetti, i quali, pur svolgendo un ruolo molto importante, hanno pur sempre una diversa mission nell’ambito della Pubblica Amministrazione”.
“Ci chiediamo perchè – spiega Santoro – la gestione e l’organizzazione di un servizio svolto da tecnici, non debba essere affidata totalmente a tecnici, visto che tra l’altro negli ultimi anni c’è stato uno sviluppo notevole del Corpo nazionale con l’acquisizione di una serie di specializzazioni connesse al soccorso, ma soprattutto alla prevenzione dei rischi”.
Peggio ancora il nuovo disegno di legge di riorganizzazione oltre che assegnare ai Prefetti il ruolo di direzione e gestione dei Vigili del Fuoco, prevede che le funzioni di gestione decentrata di tutta l’attività tornino ad essere accentrate presso il Ministero dell’Interno a Roma, nonostante le denunce di tutti i sindacati che negli anni hanno sempre evidenziato gli effetti di questo metodo organizzativo che non considera adeguatamente i problemi della periferia.
A Modena per anni abbiamo scelto percorsi diversi per cercare di difendere la tutela della nostra comunità, come ad esempio la costituzione di presidi decentrati per rispondere alle esigenze del territorio  in controtendenza rispetto ai modelli impositivi del Viminale, scelte che non sempre sono state gradite.
Il sindacato vuole difendere quelle scelte ad ogni costo e per questo la FP/Cgil si opporrà con tutta la sua forza a questa nuova riorganizzazione che inciderebbe principalmente sul servizio e sui lavoratori.
A puro titolo di esempio, l’accentramento di funzioni al centro non consente ancora di avere un organico adeguato, così come il mancato inserimento dei Vigili del Fuoco nel Dipartimento di Protezione Civile non consente di avere salari adeguati. La permanenza di inquadramento nel Ministero dell’Interno porta ad un’iniziale equiparazione con altri corpi della Stato, che però non si traduce in maggior salario visto che gli altri corpi di sicurezza beneficiano di altre indennità che non possono essere assegnate ai Vigili del Fuoco per il tipo di lavoro che fanno.
Per questi motivi è necessario che ogni parlamentare che ha a cuore il futuro del sistema di soccorso, sia tecnico-urgente che di protezione civile, si attivi affinché sia fermato questo ennesimo scellerato progetto ai danni dei lavoratori dei Vigili del Fuoco.