“Le modifiche alla Convenzione con Modena Parcheggi non sono servite a garantire un utile a Modena Parcheggi, ma ad evitare un aumento di abbonamenti e tariffe della sosta già previsto da contratto, in alcuni casi con un 20 per cento in meno rispetto agli incrementi inizialmente programmati”.

Lo ha ribadito l’assessore alla Mobilità del Comune di Modena Gabriele Giacobazzi nella seduta del Consiglio comunale di oggi, giovedì 2 febbraio, rispondendo a tre interrogazioni, trasformate in interpellanza, di Andrea Galli di FI.

In particolare, con la prima il consigliere ha chiesto se l’Amministrazione “è a conoscenza che Modena Parcheggi ha ricavi netti oscillanti tra i 4 e i 5 milioni all’anno” e che “ha presentato nel 2013 un utile netto di 56.000 euro, nel 2014 di 164.000 e nel 2015 di 28.000”. Calo, secondo il consigliere, legato alla chiusura di piazza Roma e che ha comportato “la necessità di aumentare le aree Ztl e il costo orario dei parcometri, per garantire a Modena Parcheggi un utile al di là di meriti e competenze cancellando di fatto il rischio d’impresa alla base di qualunque valutazione imprenditoriale”. Con la seconda interrogazione il consigliere ha chiesto “che fine ha fatto la Commissione paritetitca incaricata di controllare la gestione della convenzione” con Modena Parcheggi, ritenuta fondamentale per la valutazione della gestione economica-finanziaria, e se non si ritengano nulle “le modifiche alla Convenzione”. Nella terza interrogazione, riportando un episodio, il consigliere ha chiesto se si “ritiene sensato bloccare l’accesso a piazza Roma ai mezzi di servizio come i taxi, quanto è costato tenere impegnati quasi con continuità almeno due vigili allo svincolo di san Domenico, se non era più opportuno e maggiormente sensato procedere nella spesa di installare un’altra linea filoviaria su corso Canalgrande/via Cavour”.

L’assessore ha precisato che non ci sono stati allargamenti della Ztl che hanno portato a maggiori oneri per i cittadini: “Anzi, l’inclusione di via 3 Febbraio in Ztl ha portato a una riduzione dei ricavi per Modena Parcheggi. Inoltre – ha proseguito – i 15 minuti non sono mai stati eliminati perché la proposta di modifica non è mai entrata in vigore, e che non è stato aumentato il costo della sosta, se non in alcune limitate zone, come viale Vittorio Veneto”. Giacobazzi ha inoltre sottolineato che “nessuna azienda oggi farebbe un investimento con una redditività così bassa, dovuta in particolare al fatto che nel parcheggio interrato una parte di garage e posti auto era destinata alla vendita ma è stata alienata solo in minima parte. Quello degli utili e delle perdite – ha aggiunto – è però un problema del gestore; noi abbiamo solo un contratto da gestire con un operatore privato”. L’assessore ha inoltre chiarito che “l’Amministrazione non può comprare una società di questo genere”.

Rispetto alla Commissione paritetica l’assessore ha spiegato che “non esiste nessun vulnus e nessuna lesione in termini procedurali e di merito tra Comune e Modena Parcheggi. Il Comitato esecutivo – ha continuato – era necessario all’avvio dell’accordo per far partire il progetto; per il rinnovo della concessione non si rileva più l’obbligo della presenza di un organismo di questo genere, ma esiste un tavolo in cui le parti si incontrano per istruire le decisioni successive, che svolge le stesse funzioni”.

Riguardo a piazza Roma, l’assessore ha comunicato che “episodi di transito di mezzi privati nella zona pedonale sono sempre più diradati. Nella prima fase – ha aggiunto – la zona era monitorata da agenti della Polizia municipale per accompagnare i cittadini nel rispetto delle modifiche, ma in questo modo si sono ridotti i costi per la cittadinanza che sarebbe caduta più facilmente in errore. Se necessario introdurremo in quest’area le telecamere, non previste in questo lotto; inoltre – ha concluso – Seta sta valutando l’acquisto di mezzi elettrici svincolati da fili e ciò consentirebbe il transito oltre l’Accademia senza dover spostare la rete filoviaria”.

 

GLI INTERVENTI DEI CONSIGLIERI

Le tre interrogazioni di Andrea Galli (FI) relative al Piano sosta cui ha risposto l’assessore alla Mobilità Gabriele Giacobazzi nella seduta del Consiglio comunale di oggi, giovedì 2 febbraio, sono state trasformate in interpellanza.

Sul tema sono intervenuti alcuni consiglieri. Antonio Carpentieri, del Pd, ha ricordato che “c’è un impegno del Comune previsto in un contratto che va mantenuto, anche dal punto di vista giuridico. Se non lo rispettiamo – ha continuato – finiamo per dover lasciare la struttura alla società ed esistono penali che porterebbero i cittadini a dover pagare molto di più di qualche centesimo per la sosta nelle strisce blu”. Simona Arletti ha posto l’attenzione sulla necessità di riflettere su come portare avanti le politiche: “Non solo per il Parcheggio del centro, ma per qualsiasi grande impresa che vogliamo realizzare in città – ha affermato – non è più possibile pensare di finanziare le opere attraverso gli oneri di urbanizzazione. Ce la raccontiamo se pensiamo di poterle affrontare così; servono anche risorse private”.

Per il M5s, Marco Rabboni ha colto l’occasione per chiedere se “gli atti della Commissione tecnica trasformata in tavolo tecnico, riunitosi periodicamente, sono pubblicati da qualche parte o se si possono avere attraverso un accesso agli atti per poter fare un approfondimento”.

Secondo Marco Chincarini di Per me Modena “siamo bloccati: non abbiamo le risorse per rimborsare Modena Parcheggi e se non rispettiamo gli accordi dobbiamo allungare la convenzione. In questo modo – ha proseguito – però, non si possono nemmeno proporre altre politiche, come ad esempio agevolazioni nella sosta per i mezzi a metano. Per ogni cosa dovremo passare attraverso Modena Parcheggi”.

Nella replica, riferendosi alla convenzione con il gestore della sosta, Galli ha domandato: “Perché tutti i modenesi devono accollarsi sulle spalle il costo di un errore fatto dall’Amministrazione?”. Il consigliere ha continuato evidenziando che “Modena Parcheggi in questi anni porterà a casa una somma superiore a 200 milioni di euro”, che “la Commissione non è stata sviluppata ma avrebbe avuto il ruolo importantissimo di valutare le condizioni economiche della concessionaria, di definire le procedure di riequilibrio e sviluppare la concertazione tra le parti”, e che “in piazza Roma andavano posizionate telecamere o fittoni che si alzano e si abbassano per far passare i mezzi pubblici”.