La domenica ecologica già prevista per il 5 febbraio, a Modena diventa domenica senz’auto, con il blocco della circolazione di tutti i veicoli nell’area della manovra dalle 8.30 alle 18.30. Lo prevede l’ordinanza del sindaco che, a causa dei livelli troppo alti di smog raggiunti in questi giorni, in particolare per i valori delle PM10 registrati in città e un po’ in tutta la regione, definisce una serie di interventi ulteriori rispetto ai provvedimenti straordinari indicati dalla manovra antinquinamento della Regione Emilia Romagna.

Oltre a confermare per sabato 4 febbraio le limitazioni alla circolazione per i veicoli più inquinanti già previste dal lunedì al venerdì, infatti, l’ordinanza blocca già sabato anche gli Euro 2 benzina, gli Euro 4 diesel, i motocicli e i ciclomotori Euro1  (che si aggiungono quindi agli Euro 0 ed Euro 1 benzina; ai veicoli diesel Euro 0, Euro 1, Euro 2 ed Euro 3, anche se dotati di filtro antiparticolato; ai ciclomotori e ai motocicli pre Euro), per poi estendere domenica il divieto di circolazione a tutti i veicoli, salvo le deroghe previste in questi casi (consultabili sul sito www.comune.modena.it).

L’area interessata al divieto è quella compresa all’interno delle tangenziali nord Pirandello, Carducci e Pasternak, via Nuova Estense, strada Bellaria, strada Contrada, via Giardini, complanare Einaudi, strada Modena-Sassuolo, tangenziale Mistral. Sarà comunque possibile per tutti i veicoli entrare in città per raggiungere i 27 parcheggi scambiatori situati all’interno del centro abitato.

Durante la domenica ecologica, in centro storico sono previste per tutta la giornata camminate sportive, itinerari culturali, laboratori per bambini, esposizioni e il consueto mercatino di prodotti agricoli. Domenica Seta applica una speciale promozione sui bus urbani: il biglietto di corsa semplice,  acquistato a terra o a bordo, sarà valido per l’intera giornata.

A integrazione della manovra antinquinamento della Regione, inoltre, l’ordinanza del sindaco prevede che da sabato 4 a martedì 7 febbraio nel territorio comunale la temperatura degli ambienti di vita riscaldati non superi i 19 gradi nelle case, negli uffici, nei luoghi per le attività ricreative associative o di culto e nelle attività commerciali e sportive; sia al massimo di 17 gradi nei luoghi che ospitano attività industriali e artigianali; sia ridotta di due ore la durata massima giornaliera di attivazione degli impianti di riscaldamento in tutti gli edifici pubblici e privati. Sono esclusi della limitazioni gli ospedali e le case di cure.

Inoltre in tutto il territorio comunale sono vietati l’utilizzo del riscaldamento a biomasse (come legna, pellet e cippato), dove disponibile un’altra forma di riscaldamento, e viene confermato il divieto per le operazioni di bruciatura di sterpaglie, residui di potatura, simili e scarti vegetali di origine agricola.