Tensione stamane in via Corticella, periferia di Bologna, per lo sfratto esecutivo di una famiglia di quattro persone. Per impedire, o almeno rimandare lo sfratto, una trentina di attivisti del collettivo Social Log hanno dato vita a un presidio, bloccando la strada. Nell’appartamento, di proprietà privata, vivono un 60enne, la moglie 57enne, la figlia e a un nipotino di 5 anni, questi ultimi da qualche giorno fuori città. La coppia ha deciso di resistere allo sfratto, che oltre all’ufficiale giudiziario ha visto l’intervento del Reparto Mobile della Polizia. A metà mattina il 60enne è sceso in strada per farsi visitare dai medici del 118, visto che è diabetico e ha problemi di cuore, mentre la moglie è rimasta in casa, decisa a non andarsene.

“Dopo 8 ore di resistenza e battaglia in Bolognina – scrivono gli attivisti Social Log – Pietro e Rosalia hanno ottenuto un alloggio di transizione e il mantenimento dei punti per accedere alla casa popolare. Continueremo a vigilare sull’applicazione di questo risultato”.

“Dopo la giornata di lotta – continua il collettivo – ribadiamo ancora più forte la necessità di un blocco immediato degli sfratti per tutte le persone in difficoltà nella nostra città”.