“Premesso che ribadiamo quanto comunicato nei giorni scorsi sulla vicenda degli arresti nel modenese, nei quali è stato coinvolto il rappresentante dei Si.Cobas, e che confidiamo nel lavoro puntuale della magistratura, ci sorprende la puntualità con la quale il leader degli imprenditori modenesi aderenti a Confindustria è intervenuto su quanto accaduto.

Viene spontaneo chiedersi come mai Confindustria in questi anni non ha mai assunto con la stessa puntualità una posizione chiara, di contrasto, nei confronti dei committenti e appaltatori che nel distretto delle carni hanno operato e stanno operando in modo illegittimo, non applicando i contratti nazionali e sfruttando i lavoratori.

A fronte della richiesta della Cgil di produrre un’azione congiunta, condivisa anche con le istituzioni locali, utile a contrastare una situazione ormai insopportabile, nella quale chi opera nella piena legalità rischia di essere sopraffatto da competitori “sleali”, Confindustria ha sempre tenuto un atteggiamento ostativo motivandolo con il fatto che il “libero mercato” non può essere condizionato da quelli che lei stessa definisce “orpelli” e costi.

Gli orpelli e i costi secondo Confindustria pare che siano: la corretta ed integrale applicazione dei contratti nazionali nel sistema degli appalti, la corretta applicazione delle norme fiscali e contributive nel sistema degli appalti, la responsabilità in solido dei committenti nei confronti dei dipendenti dell’appaltatore inadempiente, l’applicazione della clausola sociale nei cambi appalto.

Nonostante le denunce che da anni facciamo come Cgil, nulla cambia e la tensione sociale ha raggiunto i livelli dell’esasperazione.

Siamo stati tacciati da Confindustria di essere tra i responsabili dei ritardi nella ricostruzione post terremoto perché avevamo denunciato situazioni come quelle riscontrate nei casi Baraldi o Bianchini, siamo stati tacciati di essere dei sobillatori come nel caso della Castelfrigo, non abbiamo mai sentito Confindustria denunciare pubblicamente un proprio associato quando ci siamo trovati di fronte a situazioni di palese sfruttamento dei lavoratori.

Adesso basta!!!!

Dopo le dichiarazioni a mezzo stampa del dott. Caiumi ci aspettiamo coerenza e  atti concreti nel contrastare un volta per tutte un sistema nel quale mercificazione del lavoro e  competizione sleale rischiano di essere l’unico modello competitivo.

A differenza di quanto viene dichiarato in questi giorni dai diversi soggetti che strumentalmente si sono affacciati sulla vicenda modenese, come Cgil abbiamo sempre dimostrato che legalità, tutela della dignità di chi lavora, sostegno al sistema produttivo ed imprenditoriale che applica i contratti, le norme fiscali e contributive che riguardano il lavoro dipendente, sono i valori che stanno alla base del nostro lavoro quotidiano”.

(Antonio Mattioli, Responsabile politiche contrattuali Segreteria Cgil Emilia Romagna)