Mezzo grado in più sul nostro pianeta (da 1,5 a 2 gradi) può fare una grossa differenza: entro il 2100 l’innalzamento globale del livello dei mari sarebbe maggiore di 10 centimetri, si avrebbero ondate di calore più lunghe e le barriere coralline tropicali sarebbero a rischio. Ce ne parla Tiziano Motti, eurodeputato della settima legislatura e presidente di Europa dei Diritti, sulla base di uno studio pubblicato su Earth System Dynamics. Il team di ricerca, composto da scienziati provenienti da Germania, Svizzera, Austria e Olanda, ha individuato una serie di aree in tutto il mondo in cui gli impatti climatici previsti con un aumento della temperatura globale di 2 gradi sono molto più gravi rispetto a quelli che si verificherebbero con un aumento di un grado e mezzo. Fra queste regioni c’è il Mediterraneo: con un aumento di 1,5 gradi, spiegano i ricercatori, la disponibilità di acqua fresca dovrebbe diminuire del 10% rispetto alla fine del XX secolo, mentre con un aumento di 2 gradi ci sarebbe il 20% di acqua in meno.