Programma regionale di sviluppo rurale e bando sugli investimenti in agricoltura: a fronte di 1.169 domande presentate da altrettante imprese agricole dell’Emilia Romagna, alla fine ne verranno finanziate solo 232 a livello regionale (pari al 20%), quando le domande presentate di progetti di sviluppo aziendale – e giudicate ammissibili al finanziamento – erano ben 921, ovvero il 78%.
“A fronte di una richiesta di oltre 87 milioni di euro, infatti, saranno disponibili risorse solo per 24, 7 milioni – interviene il presidente della Cia Emilia Romagna, Antonio Dosi -. Anche la proposta dell’assessore all’Agricoltura Caselli di far partecipare le imprese escluse ai progetti di filiera, da un lato è sicuramente un ulteriore aiuto, ma si snatura il principio dei progetti di filiera e non è la soluzione per evadere le numerose richieste, che peraltro aumenteranno di numero.
Inoltre – aggiunge Dosi – le risorse sono state distribuite con criteri, sui quali avevamo espresso perplessità, che hanno tuttavia comportato squilibri di assegnazioni sul territorio regionale e tra le aree produttive. La possibilità di presentare progetti fino a 3,5 milioni di euro (la forbice relativa al volume di investimenti andava da 20 mila euro a 3,5 milioni) ha poi consentito ad alcune grosse aziende di fare la ‘parte del leone’, drenando la gran parte delle risorse disponibili”.
La Cia quindi, esprimendo la propria preoccupazione e delusione, ritiene assolutamente necessario modificare i criteri di selezione e priorità, oltre che segnalare, in fase di redazione delle pratiche, una eccessiva e inutile burocrazia e un atteggiamento non omogeneo delle tecnostrutture provinciali.