Nel mondo ci sono oltre 13mila infrastrutture critiche connesse a Internet, e il 91% presenta vulnerabilità che possono essere sfruttate da cybercriminali per accedere da remoto. Gli Stati Uniti e l’Europa sono le aree maggiormente in pericolo. Ce ne ha parlato Tiziano Motti, eurodeputato della settima legislatura e presidente di Europa dei Diritti, citando un’ indagine di Kaspersky Lab. Per infrastrutture critiche (Ics) si intendono i nodi nevralgici dei nostri paesi: trasporti, petrolio e gas, governi, istituzioni finanziarie e mediche, quasi tutte appartenenti a grandi istituzioni. Ci sono stati già esempi nel corso degli ultimi anni: un attacco hacker alla società ucraina che fornisce energia tramite il malware BlackEnergy, ad un’acciaieria in Germania e all’aeroporto di Varsavia.