La giunta guidata da Virginio Merola nella seduta odierna ha licenziato l’atto di orientamento per la realizzazione del percorso partecipato per la co-progettazione e realizzazione di servizi, progetti, azioni e interventi sussidiari e complementari a quelli dell’Amministrazione, finalizzati a prevenire e rimuovere ogni forma di discriminazione e a tutelare i diritti delle persone e della comunità LGBTI. Nelle linee per il mandato amministrativo uno degli obiettivi prioritari delle politiche comunali è infatti quello di caratterizzare Bologna come città accogliente per i cittadini e le cittadine lavorando per le pari opportunità, il contrasto a qualunque discriminazione, i diritti della comunità LGBTI e altre azioni di tutela dei diritti della persona.

L’atto di orientamento  precede l’uscita dell’Avviso Pubblico per la realizzazione materiale del percorso partecipato di co-progettazione rivolto alle associazioni LGBTI.
Nelle scorse settimane, allo scadere del termine della convenzione tra Comune di Bologna e Arcigay per la gestione della Salara, il presidente dell’associazione Vincenzo Branà ha scritto al Sindaco Virginio Merola una lettera nella quale chiedeva di aprire un nuovo cantiere di progettazione per le politiche LGBTI cittadine e il ruolo che può giocare la rete plurale di associazioni che si è creata in questi anni. Nella lettera è stata esplicitata la richiesta di aprire un percorso per arrivare alla firma di un patto di collaborazione così come previsto dal Regolamento dei beni comuni del Comune di Bologna.

Con l’atto di orientamento di oggi la giunta fa seguito alla corrispondenza tra Arcigay e il Sindaco di Bologna. La decisione di siglare un patto di collaborazione permetterà di utilizzare uno strumento di sussidiarietà unico in Italia che definirà le politiche dell’Amministrazione rivolte alla comunità LGBTI attraverso il protagonismo delle varie realtà che operano in tutta la città e in varie sedi. Dal patto di collaborazione discenderanno successivi atti formali che inquadreranno le singole attività. Per quanto riguarda la Salara, al termine del percorso il Sindaco si riserverà di concedere in  convenzione diretta per fini istituzionali l’uso dell’immobile ad Arcigay e alle altre realtà partner.

La fine del percorso di co-progettazione, coordinato dall’assessora Susanna Zaccaria che coinvolgerà anche altri assessori ognuno per il suo ambito di competenza, è prevista per il 31 marzo, gli ambiti progettuali sono:

servizi alle persone come sportelli di supporto psicologico, di consulenza legale, di informazione e orientamento ai servizi sociali e sanitari;
educazione/formazione come laboratori nelle scuole,  nelle biblioteche, corsi di formazione per famiglie e insegnanti,  per avvocate/i, giornaliste/i, operatori e operatrici sociali e sanitari; supporto a ricercatori, ricercatrici e laureande/i su tematiche LGTBI;
produzione di materiali informativi multimediali, cultura/socializzazione come centri di documentazione e di aggregazione, organizzazione di festival e di eventi culturali ed artistici; produzioni editoriali ed artistiche.
“Questo atto di orientamento rappresenta un’assunzione politica molto importante che facciamo come giunta – spiega l’assessora Susanna Zaccaria – è un cambio di ottica nei rapporti con Arcigay e con tutte le realtà LGBTI che porterà a una valorizzazione istituzionale di queste attività. Siamo convinti che Bologna, la città in cui il sindaco Renato Zangheri concesse 35 anni fa il Cassero di porta Saragozza all’Arcigay, sia matura per un passaggio che risponde nel modo più pieno e più avanzato al concetto di sussidiarietà previsto dall’articolo 118 della Costituzione.”