Casa è il bene più importante per gli italiani, ma spesso ci si arrangia. E’ arcinota la predilezione degli italiani per il ‘mattone’ di proprietà ma, probabilmente, pur di possedere un tetto si rinuncia a una stanza o a ristrutturare, visto che siamo tra i peggiori in Europa per qualità dell’abitazione. Ce ne ha parlato Tiziano Motti, eurodeputato della settima legislatura e presidente di Europa dei Diritti, sulla base delle rilevazioni dell’Istat, che sottolinea come più di un italiano su quattro viva in ambienti troppo piccoli e sovraffollati. Nel 2015 “circa il 9,6% della popolazione lamenta condizioni abitative difficili”, spiega l’Istituto di statistica in un capitolo del rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes). Una percentuale questa molto più alta rispetto alla media Ue: fanno peggio solo i paesi dell’Est (Polonia, Bulgaria, Lettonia, Ungheria e Romania). Meglio di noi quindi anche la Grecia, il Portogallo, la Spagna. In realtà anche l’anno prima si registrava una situazione simile. Quel che aumenta è il fenomeno del sovraffollamento (dal 27,2% del 2014 al 27,8% del 2015). E per sovraffollamento, stando alle definizioni Eurostat, si intende quella situazione in cui non ci sono abbastanza stanze per tutti. Diminuisce invece la quota di chi lamenta problemi strutturali, come infiltrazioni, umidità da soffitto o infissi, anche se resta alta (dal 25% al 24,1%). Rimane stabile, al 7%, la quota di chi dichiara di avere problemi di luminosità. Le differenze sul territorio non mancano: l’indice di bassa qualità dell’abitazione è più alto nel Mezzogiorno (11,8%) e più basso al Nord (8,4%) e al Centro (8,9%). Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta vantano le case migliori, Calabria e Abruzzo le peggiori.