Sciopero ieri dell’intero turno di lavoro delle lavoratrici del ristorante Flunch di GrandEmilia contro la chiusura prevista per il 15 gennaio e il conseguente licenziamento dei 34 addetti, in prevalenza donne.

Le lavoratrici non si rassegnano e dopo il presidio del 10 dicembre, ieri hanno deciso la prima iniziativa di mobilitazione nell’ambito dello stato di agitazione dichiarato a fine novembre.

“Le lavoratrici, sostenute da Filcams/Cgil e Fisascat/Cisl – spiega una nota dei sindacati – hanno deciso ieri a sorpresa di non presentarsi al lavoro per rafforzare la loro protesta, finalizzata a non garantire il servizio di ristorazione all’intera galleria del centro commerciale.

Tutte le lavoratrici assunte a tempo indeterminato hanno aderito allo sciopero, ma l’azienda, che ne era venuta a conoscenza, ha comunque garantito il servizio con il personale precario e a voucher.

Filcams/Cgil e Fisascat/Cisl stanno verificando le modalità con cui l’azienda ha sostituito le lavoratrici in sciopero, per verificare se sussistono gli estremi di attività anti-sindacale in violazione dell’articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori”.

“Alla riapertura odierna – proseguono Filcams/Cgil e Fisascat/Cisl Modena -, le lavoratrici si sono presentate regolarmente a inizio orario di lavoro, ma hanno avuto la sgradita sorpresa di minacce e offese.

Attaccato al marcatempo erano stati affissi dei cartelli con scritto: “Vergogna!”, “Con quale coraggio oggi ti presenti al lavoro?”, “Siete delle codarde e delle vigliacche”.

“Frasi chiaramente intimidatorie – spiegano le lavoratrici – se si considerano anche gli altri messaggi scritti che ci rinfacciavano la disponibilità in passato alla concessione di permessi, all’aumento di ore di lavoro per questioni economiche, ecc…facendo anche riferimenti espliciti ad alcune di noi che ne avevano usufruito”.

“Inoltre, la maggior parte di noi che ieri ha scioperato – affermano le lavoratrici –  oggi sono state adibite dalla responsabile del ristorante a mansioni inferiori, facendoci fare le pulizie, anziché stare al bar, in cucina o al servizio distribuzione”. Addirittura alcune lavoratrici sono state anche accusate dalla direttrice di maltrattare altre colleghe, con il chiaro tentativo di mettere le une contro le altre”.

“Le lavoratrici e i sindacati Filcams/Cgil e Fisascat/Cisl, non accettano questi metodi intimidatori e ribadiscono che lo sciopero è un diritto costituzionalmente garantito che non può dare adito ad atteggiamenti ritorsivi che si trasformano per di più in fonti di ansia e stress per le lavoratrici.

I sindacati Filcams e Fisascat sono determinati a difendere le lavoratrici di Flunch e diffidano i soggetti coinvolti nella vertenza dal mettere in campo azioni lesive della dignità delle lavoratrici.

I sindacati – concludono Filcams/Cgil e Fisascat/Cisl – sollecitano con forza tutti i soggetti coinvolti, a cominciare dalla possibile azienda interessata al subentro, a trovare una soluzione alternativa alla chiusura che possa dare massima garanzia occupazionale”.