Il Consiglio comunale di Reggio Emilia ha approvato con 18 voti favorevoli (Pd e Sel), 1 contrario (Lega Nord) e 5 astenuti (Forza Italia, Movimento 5 Stelle, Lista civica Magenta – Alleanza civica) il nuovo Regolamento comunale che disciplina la determinazione dei requisiti economici per l’accesso e la permanenza negli alloggi di edilizia residenziale pubblica (Erp) e le relative modalità per il calcolo e l’applicazione dei canoni d’affitto.

Il Regolamento approvato questo pomeriggio è stato in questi mesi oggetto di confronto e condivisione con le parti sociali, con i sindacati di categoria e confederali, e rappresenta la prima fase di un percorso che troverà la sua attuazione completa entro la metà del 2017.

Il testo recepisce la novità introdotta con la delibera di giunta della Regione Emilia-Romagna del giugno 2016, che modifica i criteri per l’assegnazione e la permanenza negli alloggi di edilizia residenziale pubblica, al fine di limitare situazioni di abuso da parte degli non aventi diritto. L’obiettivo è limitare le situazioni in cui chi ha maturato redditi superiori o patrimoni ingenti continui ad abitare indebitamente negli alloggi di edilizia pubblica, garantendo invece l’ingresso a chi ha davvero bisogno o è da tempo in lista d’attesa.

“L’obiettivo di questo nuovo regolamento – ha detto il vicesindaco e assessore con delega al Welfare Matteo Sassi – è di assicurare una maggiore equità e giustizia nell’accesso agli alloggi di edilizia residenziale pubblica, evitando eventuali abusi e favorendo il turn over degli alloggi pur tutelando le persone fragili e vulnerabili. L’obiettivo sul lungo periodo è quello di generare nuove risorse da investire in politiche di edilizia residenziale pubblica e sociale, in modo da dare un’ulteriore risposta ai bisogni della collettività”. A Reggio Emilia, ha poi spiegato il vicesindaco, il numero di persone le cui condizioni patrimoniali superano i limiti stabiliti dal regolamento è piuttosto limitato, qualche decina di casi al massimo su oltre duecento assegnatari.

La principale novità introdotta dal regolamento, che entrerà in vigore dal primo gennaio 2017, riguarda i nuovi requisiti reddituali che vengono stabiliti per la permanenza e l’accesso nelle case popolari. A tale proposito vengono introdotte delle clausole di mitigazione per quanto riguarda la permanenza di nuclei famigliari o persone con fragilità quali anziani al di sopra dei 65 anni, persone con disabilità, invalidi e minori. In questi ultimi casi, infatti, vengono introdotti dei criteri di tutela che consentano loro di continuare a risiedere nell’alloggio per un massimo di due anni, applicando un canone maggiorato sulla base dei nuovi criteri.

Per quanto riguarda i requisiti di accesso e permanenza negli alloggi Erp, il nuovo Regolamento prevede che vengano presi in considerazione due componenti: il reddito Isee e quello del patrimonio mobiliare. Per l’accesso, il reddito Isee non deve essere superiore a 17.154 euro, il valore del Patrimonio mobiliare a 35mila euro. Per la permanenza, invece, il reddito Isee non deve superare la soglia di 24.016 euro, il valore del Patrimonio mobiliare quella di 49mila euro.

Entrambi i valori devono essere rispettati, in quanto il superamento anche di uno solo dei due limiti comporta la perdita del requisito per conseguire l’assegnazione dell’alloggio Erp o determina la decadenza dall’assegnazione.

Al fine di evitare di evitare eventuali abusi, la situazione reddituale e la permanenza dei requisiti di assegnazione sono accertate con cadenza annuale sia nei confronti degli assegnatari, sia nei confronti di coloro che sono già inseriti nella graduatoria comunale, predisposta in applicazione dei limiti di reddito previsti dalla disciplina regionale.

Per quanto riguarda invece le modalità di calcolo dei canoni Erp, il Regolamento fissa tre fasce:

·         fascia di protezione, all’interno della fascia di accesso Isee pari a 7.500 euro;

·         fascia di accesso Isee da 7.500,01 euro a 17.154 euro;

·         fascia di permanenza Isee da 17.154,01 euro a 24.016 euro.

L’applicazione dei nuovi limiti di reddito e della nuova metodologia di calcolo dei canoni Erp sarà oggetto di monitoraggio, anche mediante la partecipazione e il confronto con le parti sociali, nell’ambito dei Tavoli territoriali di concertazione delle politiche abitative.

Per quanto riguarda questo ambito, la nuova normativa entrerà in vigore dal primo luglio 2017 e sarà oggetto di ulteriori correttivi: di conseguenza, è possibile che si rendano necessari ulteriori modifiche allo stesso Regolamento comunale.