Il termine «Open Innovation» è stato usato per la prima volta nel 2003, dall’economista americano Henry Chesbrough che nel saggio «The era of open innovation» rifletteva sul fatto di come la globalizzazione abbia reso più costosi e rischiosi i processi di «Ricerca & Sviluppo», perché il ciclo di vita dei prodotti è diventato sempre più breve.

L’«Open Innovation» rappresenta oggi un modello organizzativo secondo il quale le imprese, per creare più valore e competere meglio sul mercato, non possono basarsi soltanto su idee e risorse interne ma devono ricorrere anche a strumenti e competenze tecnologiche che arrivano dall’esterno, in particolare da startup, università, istituti di ricerca, fornitori, inventori, programmatori e consulenti.

Per approfondire meglio questo tema il Gruppo Giovani di Confindustria Modena ha organizzato il convegno «Open Innovation. Perché non tutti i fuori classe lavorano da te».

L’appuntamento è per lunedì 12 dicembre alle ore 16.45 presso l’auditorium Giorgio Fini di via Bellinzona.

«Per questo evento abbiamo scelto un tema noto ma tutt’ora poco diffuso, che però può favorire molto la competitività delle nostre imprese», ha dichiarato Marco Arletti (foto), presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Modena.

«L’Open Innovation», continua Arletti «è un modello che consente alle aziende di accelera, amplificare e rendere più efficaci i propri percorsi di innovazione, collaborando con interlocutori esterni qualificati. Il convegno è anche l’occasione per presentare lo stato di avanzamento del progetto “Nasce l’impresa”, ideato dal nostro Gruppo Giovani, che comprende alcune guide operative per startupper e per investitori e che può essere scaricato direttamente on line.

Un’attività che conferma il nostro impegno, come giovani imprenditori, a supporto delle start up per favorire la neo imprenditorialità del territorio».

Dopo i saluti di Marco Arletti, il convegno si aprirà con gli interventi di Carlo Alberto Carnevale Maffè, professore di Strategia e Politica aziendale alla Bocconi che parlerà di «Hire your customer. Confini e Ritmi dell’Innovazione» e di Alberto Di Minin, professore di Economia e Gestione delle imprese presso l’istituto di Management della Scuola superiore Sant’Anna che rifletterà sul tema: «L’impresa è un’opera aperta».

A seguire le testimonianze di alcune aziende che hanno adottato i principi dell’Open Innovation; in particolare interverranno:Enrico Cereda, amministratore delegato, di IBM Italia; Enrico Grassi, presidente di Elettric80; Maurizio Negro, amministratore delegato di Motovario; Marc Buisson, presidente e amministratore delegato di Day Ristoservice e Francesco Ardito, cofondatore di LastMinuteSottoCasa.

Il convegno terminerà con l’intervento di Elisabetta Gualandri, professore ordinario di Economia degli Intermediari dell’Università degli studi di Modena e di Reggio Emila che presenterà il progetto «Nasce l’impresa», realizzato in collaborazione con il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Modena con la finalità di favorire la nascita e lo sviluppo di start-up innovative che portino valore aggiunto al tessuto imprenditoriale del territorio locale

Marco Gay, presidente nazionale dei Giovani Imprenditori concluderà l’incontro.