“I risultati che vengono evidenziati dal Bilancio consolidato 2015 sono molto soddisfacenti dal punto di vista della solidità patrimoniale del ‘gruppo consolidato’, vale a dire la holding Comune di Reggio Emilia, che comprende le società partecipate dall’ente stesso. Il valore complessivo del Patrimonio netto è infatti pari a 972.230.234 euro”.

Lo afferma l’assessore a Bilancio, Patrimonio e Società partecipate Francesco Notari, che ha presentato gli atti del Bilancio consolidato 2015 al Consiglio comunale. La votazione della delibera ha avuto l’esito seguente: 18 voti favorevoli (Pd e Sel) e 12 voti contrari (Forza Italia, Movimento 5 Stelle, Lista civica Magenta – Alleanza civica, Grande Reggio – Alleanza civica e Lega Nord).

Quest’anno, all’area di consolidamento della ‘holding’ comunale (20 tra enti e organismi strumentali, controllati e partecipati; società controllate o partecipate) si sono aggiunte due società costituite nel corso del 2015, dunque non presenti nel 2014: Fondazione E35 e Stu Reggiane spa, organismi a cui sono affidati importanti compiti nell’ambito della rigenerazione urbana, dell’innovazione, dell’internazionalizzazione della città e della progettazione europea.

Oltre a queste, sono incluse nell’area: Istituzione Scuole e Nidi dell’Infanzia, Farmacie comunali riunite (Fcr), Asp Rete, Asp Osea, Act/Til, Fondazione per lo Sport, Fondazione I Teatri, Fondazione Mondinsieme, Fondazione nazionale della Danza, Campus srl, Agenzia per la Mobilità, Mapre, Agac Infrastrutture, Reggio Children, Società Aeroporto, Acer, Piacenza Infrastrutture e Crpa.

“In una lettura di holding, l’apporto positivo delle società e degli enti partecipati è assai significativo sia sotto il profilo patrimoniale sia sotto il profilo economico. Il contributo complessivo del sistema delle partecipate nel consolidamento dei conti è molto positivo, a conferma che il lavoro compiuto di razionalizzazione e di attenzione sotto il profilo economico e finanziario sta raggiungendo gli obiettivi prefissati e che le partecipate non sono centri di spesa, ma hanno raggiunto un elevato grado di autonomia ed indipendenza finanziaria”, sottolinea l’assessore Notari.

E, nello specifico, aggiunge che “l’indice di autonomia finanziaria (dato dal rapporto tra patrimonio netto più conferimenti sul totale dell’attivo) nel 2015 è pari a 0,68 ed è al di sopra dei valori ritenuti soddisfacenti dalla prassi. Il livello di indebitamento finanziario inoltre è in diminuzione del 7% (circa 13 milioni di euro) nel 2015 rispetto all’esercizio precedente, mentre i costi del Personale consolidati diminuiscono rispetto all’anno precedente di oltre un milione di euro, il che dimostra i risultati dello sforzo che il Comune compie in termini di controllo della dinamica della spesa e in generale di governance della holding”.

In generale, sull’ente, l’assessore rileva che “il Comune, compreso il sistema delle sue partecipate incluso nell’area di consolidamento, è complessivamente sano sotto il profilo economico e finanziario. I conti sono in ordine e credo che in questi due anni si sia rafforzata l’attenzione agli aspetti di governance e di stabilità ed autosufficienza del sistema.

“I problemi esistenti, quando ascrivibili al Comune o ad entità da esso controllate, ritengo siano stati in gran parte risolti o adeguatamente gestiti, senza peraltro rinunciare a ricercare fattori di qualità e di innovazione nei servizi offerti – commenta Notari – Chi si occuperà in futuro della situazione finanziaria del Comune, delle partecipate e dei loro bilanci potrà farlo con relativa tranquillità e con la possibilità di programmare, nonostante i problemi, ormai strutturali, connessi alla difficoltà europee ed italiane nel raggiungere adeguati livelli di crescita economica. Come negli ultimi tre anni, non vi sarà necessità di alcuna manovra fiscale, né di interventi di natura straordinaria nel prossimo bilancio e nel prevedibile futuro e, anzi, occorre continuare a costruire le condizioni per una significativa riduzione della tassazione locale, nell’ottica del contrasto alla crisi, dello stimolo al mercato interno e di una pubblica amministrazione più efficiente e meno costosa.

“Tuttavia è importante mantenere alta la guardia, non cedere alla tentazione di far esplodere la spesa pubblica, soprattutto se non legata ad investimenti strategici o ad interventi utili e direttamente riferibili ad un reale incremento della qualità della vita e del benessere della collettività”.

Ad oggi risultano 18 le ‘partecipate’ in utile e soltanto due in perdita: si tratta Asp Osea, sia per l’incremento dei Servizi offerti alla comunità e per minori ricavi derivanti dagli affitti sul patrimonio immobiliare (la fusione con Asp Rete avvenuta nel frattempo creerà sinergie virtuose, come la condivisone dei costi, e si dovrà quindi puntare al più presto a recuperare l’equilibrio economico nella nuova Asp); e di Crpa, per fattori contingenti e transitori legati alla dinamica dei contributi regionali ed europei.

“Eppure – evidenzia Notari – non sono le partecipate in perdita a dover preoccupare, non certo per perdite gestibili e di questa entità, bensì quelle che, nonostante i progressi compiuti, potrebbero esprimere potenziali notevolmente superiori e quelle la cui mission deve essere chiarita, meglio definita o rivista, magari attivando forme di integrazione e collaborazione più diffuse. Nei prossimi mesi si vedranno gli effetti applicativi del decreto Madia sulle partecipate, ma credo che non debbano essere le norme, per definizione astratte e universali, ad indicare la strada da seguire o a definire se le partecipate siano troppe o inutili sulla base di criteri spesso inapplicabili nelle fattispecie concrete, bensì gli organi cui è affidata la gestione della città, che ne hanno certamente le capacità, sia sotto il profilo tecnico che sotto quello strettamente politico e strategico. Eppure in questa città il sistema delle partecipate pubbliche non ha bisogno di strappi o rivoluzioni, solo di continui miglioramenti e di costanti attenzioni ed interventi mirati, nella consapevolezza che non si può disperdere un patrimonio collettivo, ma che non esiste attività d’impresa che non necessiti periodicamente di cambiamenti, nelle strategie, nella gestione e nella governance, per stare al passo con le mutate esigenze esterne”.

Dal punto di vista reddituale, nel 2015 tutti i risultati delle gestioni (caratteristica, finanziaria e straordinaria) degli organismi partecipati sono complessivamente positivi. L’apporto positivo delle gestioni caratteristiche degli organismi partecipati consente di raggiungere un risultato consolidato positivo anche della gestione caratteristica complessiva.

Si evidenzia inoltre un risultato prima delle imposte positivo, pari a 9.793.414 euro.

Il risultato economico consolidato complessivo 2015 è pari a 3.340.200 euro (di cui 1.650.137 risultato di pertinenza di terzi), ottenuto anche grazie ai risultati economici positivi degli organismi partecipati, cioè le società partecipate.

 

COS’È IL BILANCIO CONSOLIDATO – Il Bilancio consolidato rappresenta la situazione patrimoniale e il risultato economico della complessiva attività svolta dall’Ente pubblico, in questo caso il Comune, attraverso le proprie articolazioni organizzative, i suoi enti strumentali e le sue società controllate e partecipate.

In particolare il Bilancio consolidato consente di:

– ottenere una visione completa delle consistenze patrimoniali e finanziarie di un gruppo di enti e società che fanno capo a un’Amministrazione pubblica, incluso il risultato economico;

– attribuire alla Amministrazione capogruppo un nuovo strumento per programmare, gestire e controllare con maggiore efficacia il proprio gruppo comprensivo di enti e società;

– intraprendere un percorso di coinvolgimento degli organismi partecipati e permettere il potenziamento dei flussi informativi tra l’Ente e le sue partecipate per una maggiore definizione e conciliazione delle operazioni contabili.