Aumentano gli anziani, diminuiscono i neonati, ma la comunità metropolitana e quella cittadina sono destinate ad aumentare nei prossimi 15 anni grazie al contributo degli stranieri: il saldo migratorio, infatti, crescerà ancora. Come anche la fascia degli adolescenti e, di contro, quella degli ultraottantenni. Sul podio dei quartieri più giovani c’è il Navile, il più anziano invece è il Savena.
La fotografia dell’andamento demografico nel 2015, con uno studio su come saremo nel 2030 applicato anche ai sei nuovi quartieri della città, è stata scattata dall’area Programmazione, Controlli e Statistica di Palazzo d’Accursio e rappresenta uno strumento fondamentale di lettura e comprensione della nostra comunità legato a doppio filo con le scelte che il governo cittadino ha deciso di compiere da qui alla fine del mandato amministrativo.
La comunità di Bologna nei prossimi 15 anni sembra destinata ad allargarsi, arrivando nel 2030 alle soglie dei 400.000 abitanti (i residenti a fine 2015 erano 386.663, di cui quasi 60.000 stranieri, pari al 15%). Nel 2015 sono nati 3.214 bambini mentre i morti sono stati 5.051 con un saldo naturale negativo pari a 1.837, compensato dal saldo migratorio che nel 2015 ha raggiunto quota 2.319. I residenti da 0 a 14 anni di età sono l’11,8%, quelli over 65 sono più del doppio: 25,6%. L’età media della città è 47 anni. La tendenza verso il 2030 vede una diminuzione delle donne in età feconda e la conseguenza, con ogni probabilità, sarà il calo delle nascite. Nonostante sia prevista di contro una lieve riduzione dei decessi, il saldo naturale peggiorerà ancora. Nel lungo periodo saranno in calo anche i bambini che frequentano i nidi e le scuole d’infanzia, mentre aumenterà l’utenza dei bambini di età compresa tra 6 e 10 anni e soprattutto gli adolescenti, potenziali alunni delle scuole secondarie di primo e secondo grado. In aumento anche i giovani tra i 19 e i 24 anni come del resto gli anziani, grazie alla prospettiva di vita sempre più alta: nei prossimi quindici anni è previsto un forte incremento degli ultraottantenni che nel 2030 saranno un abitante su dieci. Di conseguenza l’età media della popolazione crescerà ancora e toccherà nel 2030 i 48,2 anni.
Se la prospettiva si allarga sulla dimensione metropolitana, l’età media cala leggermente oggi (46,2) ma è destinata ad aumentare di più rispetto alla città: nel 2030 infatti gli ultraottantenni raggiungeranno il 30% della popolazione (pari a 48.000 unità in più di oggi) e l’età media sfiorerà i 49 anni superando quella cittadina. Per il resto le tendenze della comunità rispecchiano quelle della città: la popolazione dovrebbe aumentare leggermente, anche qui grazie al saldo migratorio, e arrivare nel 2030 a 1.031.360 abitanti.
Lo zoom degli esperti di statistica di Palazzo d’Accursio si è poi stretto sui 6 nuovi quartieri della città: Borgo Panigale-Reno, Navile, Porto-Saragozza, San Donato-San Vitale, Santo Stefano, Savena. La loro fotografia è stata scattata il 31 dicembre 2015. Il più popoloso è il Porto-Saragozza (68.875 residenti), mentre il Savena è quello che ha meno abitanti (59.489). Al Navile vivono più stranieri, pari al 21% dei residenti, ed è legato a questo, con ogni probabilità, il primato del quartiere in termini di età: è il più giovane, con 45,9 anni di media. La comunità più anziana invece sta al Savena, dove l’età media si attesta a 48,9 anni, precedendo di 15 anni il trend previsto per la città metropolitana. Il Navile è anche il quartiere più fecondo (589 neonati nel 2015) e al polo opposto c’è ancora il Savena (482), dove il saldo naturale è il peggiore di tutti e sei i quartieri (meno 398). Il saldo migratorio maggiore di nuovo al Navile (625), quartiere che guadagna anche il primato dei residenti giovani (0-18 anni, pari a 10.640), mentre quello degli ultraottantenni è al Savena (6.556, pari all’11% della popolazione residente). Infine uno sguardo al reddito medio dichiarato (l’anno di riferimento qui è il 2013): il più alto è al Santo Stefano (33.667 euro), fanalino di coda al Navile (20.276 euro).