tra-i-banchi-d-estateSono stati 71 i ragazzi e le ragazze di origine non italiana che quest’estate hanno partecipato al progetto di cultura e lingua italiana “Tra i banchi d’estate”, promosso dall’assessorato alla Città internazionale del Comune di Reggio Emilia e realizzato in collaborazione con Officina Educativa, giunto alla sua ottava edizione.

Il corso estivo offre ai giovani, di età compresa tra i 13 ai 17 anni da poco arrivati in Italia e residenti a Reggio Emilia e provincia, l’opportunità di apprendere le basi della  conoscenza della lingua italiana, offrendo un primo periodo di avvicinamento all’ambiente scolastico nel loro nuovo contesto abitativo.

L’avvio dell’anno scolastico per i ragazzi che hanno frequentato il corso sarà pertanto un po’ più agevolato, in quanto esso rappresenta un aiuto ulteriore per combattere l’abbandono scolastico dei giovani stranieri, che risulta essere purtroppo ancora significativo proprio a causa delle barriere linguistiche e culturali.

“Tra i banchi d’estate” è un progetto rivolto anche ai ragazzi non ancora iscritti alle scuole superiori e a quelli usciti dall’età dell’obbligo scolastico (17 anni), che non sempre sono inseriti nei circuiti scolastici.

Le attività, ospitate quest’anno dall’istituto “Blaise Pascal”, si sono sviluppate nell’arco di 6 settimane: tra il mese di luglio e quello di settembre Hai fatto +1 pubblicamente su questo elemento. E quello di settembre esono state organizzate quattro classi, ciascuna delle quali ha proposto 9 ore frontali settimanali di italiano ‘L2’ e 3 ore di laboratorio per favorire la conoscenza della città e delle sue risorse ricreative, culturali e di pubblica utilità. In totale, quindi, ogni ragazzo ha avuto l’opportunità di frequentare 72 ore di lezione / laboratori.

I livelli delle classi sono stati suddivisi, per un lavoro più proficuo, in classe base per studenti scarsamente scolarizzati con necessità di apprendere gli elementi della scrittura latina (es. cinesi, arabofoni…); due classi intermedie, composte in base all’età degli studenti, e una classe avanzata per i ragazzi residenti in Italia già da qualche mese, altamente scolarizzati nei loro paesi d’origine o con una maggiore propensione per l’apprendimento delle lingue. Alcuni studenti più pronti nell’apprendimento della lingua italiana inoltre spesso hanno collaborato come ‘aiutanti facilitatori’ nei riguardi dei loro compagni.

Il percorso è stato finalizzato soprattutto ad offrire una prima accoglienza a chi arriva dal paese d’origine durante l’estate, per accelerare l’ambientamento scolastico, fornire un supporto linguistico che permettesse ai ragazzi di inserirsi nel nuovo contesto di vita  con maggiori strumenti e incidendo così sulla percentuale di insuccesso scolastico.

Inoltre si è cercato altresì di orientare i ragazzi neo – arrivati rispetto alla scelta scolastica, alla città e alle risorse del territorio, riducendo il rischio di isolamento e di marginalità degli adolescenti stranieri rispetto al resto dei coetanei.

A supporto dell’attività didattica sono stati organizzati dei laboratori di insegnamento trasversale, che hanno visto una serie di uscite sul territorio per meglio conoscere la città, le sue risorse, i suoi luoghi di aggregazione e i suoi servizi.

I ragazzi hanno potuto visitare ad esempio la biblioteca “Panizzi”, conoscere la città (parchi, monumenti, luoghi istituzionali, musei, impianti sportivi…), scoprire la fattoria didattica “La Collina”, venendo così a contatto anche con la tradizione agricola, di allevamento ma anche educativa, su cui si fonda anche parte della cultura, tradizione e lavoro a Reggio Emilia. Hanno infine visitato i Musei Civici e incontrato alcuni rappresentanti della Fondazione Mondinsieme, importante risorsa di supporto per i giovani di origine straniera e le loro famiglie presente ed operante da molto tempo nel contesto cittadino.

In classe è sempre privilegiata la lingua della comunicazione, dando rilevanza soprattutto alla produzione orale, che spesso è un ostacolo nell’uso della lingua seconda (in particolare statisticamente parlando per gli alunni cinesi). Solo in situazioni di particolare difficoltà, o qualora un compito non fosse stato compreso neppure con l’ausilio di immagini o altri sussidi didattici, è stata impiegata occasionalmente una lingua ponte.

Nel corso delle lezioni, sono stati dedicati dei momenti anche alla compilazione di un piccolo “Diario di Bordo” in cui i ragazzi si sono presentati e hanno elaborato qualche breve pensiero sulla loro esperienza di migrazione, sui ricordi più belli del loro Paese ed enunciano qualche aspettativa, in chiave propositiva, riguardo a cosa amerebbero trovare o vivere a Reggio Emilia.

Le lezioni sono iniziate il 5 luglio e terminate il 9 settembre. Il progetto ha coinvolto 71 ragazzi neo arrivati, di cui 17 femmine e 54 maschi,  residenti principalmente nelle zone del Centro storico – dintorni Stazione e nei quartieri Nord-Ovest del comune di Reggio Emilia. Erano presenti anche 9 ragazzi provenienti dalla provincia, dai comuni di Quattro Castella, Novellara, Poviglio e Castelnovo Sotto, e 15 ragazzi inseriti nelle comunità dello Sprar Minori e della Dimora D’Abramo.

I ragazzi che hanno frequentato il corso provengono da 23 diversi Paesi, tra i quali prevalgono Cina (12 iscritti), Egitto (7 iscritti) Pakistan, Ghana (5 iscritti ciascuno), Marocco e Nigeria (4 iscritti ciascuno), India, Albania, India, Mali e Tunisia (3 iscritti ciascuno), Gambia, Guinea, Senegal, Brasile e Moldavia (2 iscritti ciascuno) e infine dei rappresentanti di Colombia, Camerun, Romania, Georgia, Kosovo, Algeria, S. Domingo e Costa d’Avorio (1 iscritto ciascuno). La diversa provenienza degli studenti ha contribuito favorire il confronto e l’integrazione dei ragazzi grazie al continuo scambio di punti di vista e di opinioni in una lingua dapprima sconosciuta ma che diventerà presto la nuova lingua di comunicazione.

L’età media degli alunni si è aggirata attorno ai 15 anni, con una concentrazione particolare di ragazzi di 13 e 14 anni e di 17enni. Si sono presentati anche un paio di giovani già diciottenni, indirizzati in chiusura del percorso alle associazioni afferenti alla rete “Diritto di Parola” che si occupano di insegnamento della lingua italiana. Importante e numerosa anche la presenza di ragazzini tredicenni, accolti nei corsi già da alcuni anni in accordo con Officina Educativa, in quanto considerati fuori età per i Campi Gioco estivi ma bisognosi di un rinforzo sull’italiano.

Con circa 500 ore di volontariato complessivo sono stati infine 10 i giovani che hanno partecipato al corso e afferenti al progetto “Giovani Protagonisti”, seguendo il lavoro dei docenti e affiancato i propri coetanei neo-arrivati, offrendo un contributo ricco e competente al percorso, che è divenuto anche un’importante occasione di conoscenza reciproca.