Il Gruppo Consiliare del Partito Democratico di Fiorano Modenese ha diffuso la seguente nota:

“Lunedì 18 Luglio scorso si è tenuta la Commissione Pianificazione Territoriale alla quale era stato invitato l’ Ing. Franco Stefani per esporre il piano industriale riguardante la richiesta di cambiamento di destinazione d’uso di terreni adiacenti e prossimi allo stabilimento System di Fiorano Modenese. Questa modificazione, se approvata dal Consiglio Comunale, porterà all’ampliamento dell’azienda e la creazione di 300 posti di lavoro (600 in proiezione futura), altamente specializzati, prevalentemente ricercati all’interno di un raggio di 40 km dallo stabilimento. Un’opportunità occupazionale estremamente importante per il nostro territorio e soprattutto per i nostri giovani, in un periodo di crisi come questo.

L’importanza di tale investimento e delle sue  implicazioni sociali sul territorio è tale che altri comuni limitrofi hanno offerto la propria disponibilità a far sì che questa nuova realtà industriale possa nascere sul loro territorio.

Come contro-partita da restituire al Comune per il cambio d’uso dei terreni, la System contribuirà parzialmente alla costruzione di una nuovo e moderno polo scolastico a Spezzano, costituito da scuola dell’infanzia, una scuola primaria, un impianto sportivo (palestra) e un centro produzione pasti a servizio di tutte le scuole del comune, in una zona di pieno verde. Ricordiamo che l’attuale scuola elementare di Spezzano si affaccia direttamente su una strada molto trafficata,  non raggiunge la sicurezza sismica di una nuova costruzione ed è in una classe energetica che comporta un notevole dispendio di gas, con conseguenze nella spesa di gestione e nell’inquinamento.

L’amministrazione si trova di fronte un’occasione irrinunciabile. Favorevole e molto positiva è l’opinione del gruppo Partito Democratico che indubbiamente sostiene il progetto. L’ampliamento della System, che comporta un investimento di 100 milioni di euro, vedrà la costruzione di fabbricati energicamente autosufficienti, con pompe di calore e fotovoltaico da 4 megawatt. Non ci saranno emissioni in quanto si tratta di sviluppo di nuove tecnologie, di terziario avanzato e non di manifatturiero. L’operazione coinvolge anche terreni attualmente agricoli e questo aspetto è stato valutato in tutta la sua delicatezza   insieme però alle ricadute sociali e di forte interesse pubblico dell’intera operazione.

Superficiali risultano quindi essere le posizioni di chi si limita a  considerazioni sull’impatto del suolo. Solo chi non ha concezione del mondo del lavoro, chi non guarda avanti, chi è sprovvisto di una visione di insieme e non ha neanche la responsabilità di amministrare, può opporsi a un progetto di questo tipo. Ci chiediamo come possano degli amministratori non saper fare delle valutazioni del genere. E’ un’incoscienza e un danno a tutto il territorio non permettere la nascita di questo nuovo polo produttivo e di ricerca avanzata.

Stesso discorso vale per le scuole. Portare i propri figli in scuole belle e sicure, non avere paura di una scossa di terremoto, una scuola che risparmia e non inquina, ha ambienti nuovi, pedagogicamente innovativi e si trova in mezzo al verde. È mortificante sapere di amministratori che si appellano univocamente alla salvaguardia del verde, non mettendo sulla bilancia i giusti pesi. Secondo il loro punto di vista, le 300 persone che andranno a lavorare nel nuovo stabilimento, potranno avere molte più occasioni e aspettative lasciando le cose come sono ora? I propri figli sono più al sicuro in scuole vecchie e inadeguate? Senza dubbio il gruppo del PD ha argomentazioni molto diverse e uno sguardo volto al futuro”.