Carabinieri-notturnaSi sono introdotti nell’area dell’oratorio Don Bosco e dopo aver infranto a sassate i finestrini dell’auto del parroco vi hanno asportato un computer portatile Apple, un iPad Apple, un amplificatore, un videoproiettore ma soprattutto paramenti sacerdotali, oggetti per la celebrazione della messa e unzione infermi, nonché un contenitore con ostie e testi religiosi. Un colpo da circa 6.000 euro quello compiuto ai danni del parroco che i Carabinieri della Stazione di Castellarano hanno risolto in tempi record assicurando alla giustizia i responsabili e recuperando buona parte della refurtiva. Con l’accusa di concorso in furto aggravato i Carabinieri della Stazione di Castellarano, nel comprensorio ceramico reggiano, hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia 2  nordafricani di 30 e 26 anni domiciliati a Castellarano recuperando buona parte della refurtiva sottratta.

Secondo la ricostruzione investigativa dei Carabinieri di Castellarano supportata dalle immagini del sistema di videosorveglianza dell’oratorio, i due ladri intorno alle 22,00 di sabato 9 gennaio scorso accedevano nell’area dell’oratorio e dopo aver constatato la presenza di beni e valori all’interno dell’auto del parroco dopo aver con delle sassate infranto i finestrini si introducevano all’interno asportando il predetto materiale informatico e religioso. Le immagini oltre a consentire di ricostruire la dinamica del furto immortalavano i volti dei due ladri uno dei quali, ovvero il 26enne di Castellarano, nota conoscenza dei Carabinieri del paese, veniva subito identificato e raggiunto presso la sua abitazione dove i militari, nel corso di una perquisizione domiciliare, rinvenivano il videoproiettore e l’amplificatore rubati poco prima. Nell’immediato proseguo delle indagini i Carabinieri, oltre a identificare il complice in un 30enne nordafricano domiciliato a Castellarano, recuperavano ulteriore refurtiva costituita da paramenti sacerdotali, oggetti per la celebrazione della messa e unzione infermi nonché un contenitore con ostie e testi religiosi. All’appello manca il computer portatile e l’ipad: l’ipotesi dei carabinieri è che possano essere stati venduti immediatamente dopo il furto a compiacenti ricettatori che gli stessi Carabinieri di Castellarano stanno cercando di identificare in una parallela attività investigativa avviata al riguardo.