massimo-giaconBombetta, occhiali e cravatta colorata: Massimo Giacon si presenta fin da subito come il prefetto ‘non maestro’ della Lezione alla Rovescia di questa edizione di Cersaie.  Dopo i grandi maestri del Design come Enzo Mari, Alessandro Mendini e Riccardo Dalisi e dopo gli incontri interattivi di Riccardo Dalisi e Riccardo Blumer, è infatti stato il versatile Giacon a salire sul palco dell’Europauditorium, questa mattina. Un incontro che rappresenta uno degli appuntamenti di punta con il mondo dei giovani del programma ‘Costruire Abitare Pensare’: a interagire con lui, sono stati gli studenti di istituti superiori di tutta l’Emilia-Romagna, accorsi ad ascoltare uno dei loro artisti più amati.

Giacon è fumettista, designer (ha lavorato per brand quali Memphis, Swatch, Olivetti, Philips, Artemide, Telecom, Ritzenhoff e da anni collabora con l’azienda Alessi), musicista. “Da piccolo ero indeciso se diventare artista del circo, astronauta o fumettista – ha scherzato Giacon -. Così ho scelto un lavoro che unisse un po’ tutti e tre queste professioni”.

Dopo aver fatto salire sul palco otto volontari tra gli studenti e averli incaricati di creare un ‘Concept Character’, un personaggio che fosse utilizzabile come logo per un brand (per intenderci, come la famosissima Hello Kitty), Giacon ha illustrato ai ragazzi alcuni dei suoi lavori: la mostra ‘The Pop Will Eat Himself’, ideata per Super Ego ed esposta alla Triennale del Design di Milano, in cui Giacon ha realizzato sculture in ceramica ispirate al mondo dei giochi e dell’infanzia, ma rappresentato in modo distorto e inquietante. “Ho scelto la ceramica perché con la sua fragilità snatura la funzione del giocattolo, che di regola deve essere resistente – ha sottolineato l’artista -. Fragilità che simboleggia quella della vita reale”.

Importante per l’artista è anche la fase di progettazione, e la comunicazione con il pubblico attraverso i propri lavori. E non solo solo la varietà delle sue opere (dagli orologi, alle cravatte, ai fumetti…) e le tecniche con cui queste sono realizzate a essere numerosissime, ma anche i materiali che utilizza per crearle. Tra questi, la ceramica è ricorrente: “E’ molto naturale, non inquina – ha infatti specificato il fumettista -. E dura nel tempo. Se internet dovesse sparire, miliardi di storie morirebbero con lui. Le informazioni che porta la ceramica invece possono restare per secoli”.

Al termine della presentazione dei più celebri lavori di Massimo Giacon, i ragazzi hanno potuto porgli delle domande. Tra queste, il significato di alcune sue realizzazioni: “Amo creare oggetti che magari non abbiano una funzione precisa – ha risposto l’artista -, se non quella di accendere la mente, il pensiero. Credo che questo manchi nel design, e ce ne sarebbe molto più bisogno”.