La Lega Nord va nuovamente all’attacco, riguardo alle sollecitazioni che i piccoli comuni montani stanno ricevendo da Atersir, affinché questi ultimi si adeguino alle disposizioni del cosiddetto decreto “Sblocca Italia”. Tra le misure contenute nel pacchetto, anche quella criticata dai consiglieri Ln, Stefano Bargi, Gabriele Delmonte e Daniele Marchetti, firmatari di un’interpellanza presentata all’Assemblea regionale, per fare si che la Regione si impegni nei confronti del Governo e del Parlamento, per perorare le istanze dei propri comuni. Il decreto governativo, infatti: «richiama il principio di unicità della gestione del servizio – spiegano i consiglieri leghisti – per ambito territoriale ottimale. Questo significa che, per il territorio della nostra Regione, i comuni dovranno cedere la gestione del servizio idrico al consorzio Atersir il quale provvederà ad affidarlo ad un gestore terzo.» Per fare un esempio, Atersir ha recentemente invitato i comuni di Fiumalbo, Montese, Fanano (MO), Lizzano in Belvedere e Granaglione (BO) affinché adottino i necessari provvedimenti atti a conformarsi alle disposizioni normative. Il problema era arrivato per merito della Lega Nord anche sui tavoli della Giunta, nel question time del 10 marzo scorso, ma la risposta dell’Amministrazione è parsa quanto meno “fumosa”, rimandando al progetto di fusione dei Comuni di Granaglione e Porretta Terme, non al tema dell’acqua oggetto dello stesso question time. «Anche il Comune di Toano (Re), il quale attualmente gestisce il servizio idrico mediante una municipalizzata, ha recentemente reso noto di dover adempiere a quanto prescritto dalla legge 133 (la “Sblocca Italia”; ndr). Sappiamo – dicono Bargi, Delmonte e Marchetti – che i Comuni montani traggono benefici dalla vicinanza con le fonti d’acqua, per i cittadini e gli stessi enti. Iterpelliamo ancora una volta la Giunta, per sapere come essa valuti l’insistere di Atersir nel richiedere l’adeguamento ai sindaci, ben prima della scadenza dei termini previsti dalla 133. Inoltre, vorremmo chiarire come Atersir intenda procedere nell’assegnazione del servizio idrico: ad un gestore terzo o mediante bando di gara? Chiediamo – conclude la Lega – che la Regione si faccia portavoce con il Governo e il Parlamento, affinché sia innalzata la soglia minima di abitanti necessaria per la gestione ottimale del servizio idrico integrato, salvaguardando i comuni emiliani interessati.»