acqua-rubinetto-3La soluzione al problema del mantenimento della gestione in forma diretta del servizio idrico, in deroga alla legislazione nazionale, questione sollevata dai sindaci di Granaglione e di Porretta Terme (Bo), ha animato il dibattito sul progetto di legge di fusione dei due Comuni, nel pomeriggio di oggi all’ordine del giorno della commissione Bilancio, affari generali e istituzionali, presieduta da Massimiliano Pompignoli.

Stando, infatti, a una comunicazione dell’Agenzia territoriale per i servizi idrici e i rifiuti dell’Emilia-Romagna (Atersir), il recepimento delle norme contenute nel decreto “Sblocca Italia” impone, entro il prossimo 30 settembre, l’affidamento del servizio idrico al gestore unico, con la conseguente decadenza dei servizi erogati in forma diretta. Ciò priverebbe il Comune di Granaglione di tale forma di gestione, quando il suo mantenimento, come è stato ribadito dai due sindaci, è la condizione necessaria per proseguire lungo la strada della fusione, quindi con l’iter sul progetto di legge.

Al fine di dirimere la questione legislativa, valutando anche la presentazione di specifiche modifiche, i consiglieri Pd e Sel, in accordo con l’assessore al Bilancio e riordino istituzionale, Emma Pettiti, presente alla seduta, hanno chiesto di riconvocare la commissione mercoledì 11 marzo, termine ultimo per licenziare il disegno di legge, pena la sua decadenza e la necessità di riprendere dall’inizio l’intero iter. La proposta è stata accolta dalla maggioranza, respinta da Ln e Fi e ha registrato l’astensione di M5s.

Igor Taruffi (Sel), relatore di maggioranza, ha ripercorso le tappe dell’iter legislativo, evidenziando come “il processo di fusione nasca dal voto unanime dei due Consigli comunali” e come “possa avere approdo favorevole solo se la questione del servizio idrico sarà risolta”.

Galeazzo Bignami (Fi), relatore di minoranza, ha stigmatizzato la mancata risposta, da parte della Consulta di garanzia statutaria, ai due quesiti posti dal Gruppo Fi sulla legittimità dell’iter legislativo e dello sullo studio di fattibilità redatto dal Comune di Porretta Terme, allegato alla proposta. Quanto al problema dell’acqua, il capogruppo Fi ha esposto dubbi sulla possibilità di sciogliere il nodo legislativo solo a livello regionale, senza coinvolgere Camere e Governo.

D’accordo si sono dichiarati Daniele Marchetti e Stefano Bargi (Ln), i quali, rilevata la difficoltà di procedere in autonomia per risolvere la questione normativa, hanno chiesto “di ripartire da zero”, dichiarando l’indisponibilità del loro Gruppo ad approvare la legge di fusione.

Andrea Bertani (M5s) ha affermato che anche per il suo Gruppo la soluzione del problema della gestione del servizio idrico “è imprescindibile per poter esprimere un voto favorevole alla legge”. A tal proposito ha sollecitato l’invito dei vertici di Atersir “per inquadrare il problema anche a livello generale del territorio regionale”.

Per Paolo Calvano (Pd) i dubbi di legittimità sul disegno di legge espressi da Bignami “sono infondati, poiché lo studio effettuato dal Comune di Porretta, nel quale sono contenute inesattezze, non è l’analisi di fattibilità sulla norma, di competenza della Giunta, la sola di rilevanza giuridica sostanziale”. Circa la data di svolgimento del referendum, atto conclusivo dell’intero iter, il capogruppo Pd, recependo le richieste dei sindaci, ne ha confermato lo svolgimento “il prossimo ottobre”.