maseratiCala la produzione di autovetture a marchio Maserati nello stabilimento modenese, e nessuno sembra accorgersene.
Rispetto a inizio anno si registra infatti un calo del 30% della produzione di autovetture Maserati. Mentre a inizio anno sulle linee si montavano 19 autovetture al giorno, da lunedì prossimo se ne monteranno 12 al giorno.
Questo dato non sembra preoccupare nessuno, ad eccezione della Fiom/Cgil di Modena, che da tempo chiede chiarezza e garanzie sul futuro, anche produttivo, dello stabilimento del Tridente.

La Fiom/Cgil ritiene che sia giunta l’ora che l’azienda spieghi, in un tavolo unitario, il piano industriale che intende realizzare per i prossimi anni, a partire da quali modelli verranno messi in produzione in sostituzione di quelli in uscita.

La Fiom ritiene strategico che a fianco dell’area engineering e del montaggio dell’Alfa 4C, debba rimanere – non in modo simbolico – anche il montaggio delle vetture Maserati, che è l’unico modo per evitare che Modena perda il brand.

La Fiom/Cgil ritiene indispensabile (e farà in tal senso richiesta formale alle altre organizzazioni sindacali) effettuare assemblee unitarie fra i lavoratori, per valutare le azioni da mettere in campo per raggiungere un tavolo unitario di confronto con l’azienda, tavolo che la Fiom ha già richiesto da mesi senza alcuna risposta.

Nei prossimi giorni la Fiom inoltrerà anche alle istituzioni locali – coerentemente con gli incontri già avuti negli scorsi mesi – una nuova richiesta di incontro per confrontarsi sulle preoccupazioni sollevate dalla Fiom/Cgil sul futuro di Maserati a Modena e per chiedere al Sindaco di Modena di farsi promotore di un tavolo istituzionale con tutte le parti coinvolte.

Inoltre, nella giornata odierna quasi tutti i lavoratori di Maserati sono stati messi in libertà per problemi di fornitura e, attraverso un accordo sindacale, ancora una volta senza il coinvolgimento delle Rsa Fiom, ma solo con alcune delle organizzazioni sindacali firmatarie del contratto specifico di lavoro, è stata coperta la giornata di mancato lavoro con un permesso retribuito (Par) a carico del lavoratore, scaricando ancora una volta sui dipendenti i problemi organizzativi dell’impresa.
(Cesare Pizzolla, segretario Fiom/Cgil Modena – Massimo Valentini, funzionario Fiom/Cgil Modena)