lavoro-in-alveoLa difesa del suolo e la prevenzione del dissesto, dopo un inverno come quello appena trascorso, è il primo punto all’ordine del giorno per gli amministratori dei Comuni della collina e della montagna del bacino del Reno.

La provincia di Bologna, infatti, presenta uno dei maggiori indici di franosità nell’ambito regionale con oltre 16 mila frane censite: praticamente un’emergenza continua come ha evidenziato il direttore della Bonifica Renana, Paolo Pini, illustrando le attività del Consorzio: “Nel 2013 abbiamo realizzato direttamente 130 sopralluoghi tecnici a situazioni critiche e realizzato 53 cantieri di intervento, cui si aggiunge l’attività di progettazione e direzione lavori per opere realizzate con fondi di terzi. Nell’ultimo quadriennio l’investimento medio annuale della Renana è stato di oltre 2,3 milioni di euro”.

Per il 2014, il programma di opere del Consorzio comporta la realizzazione di 66 interventi e un investimento complessivo pari a 3,8 milioni di euro. Certo la fragilità diffusa del contesto idrogeologico appenninica, abbinata all’abbandono di gran parte dei suoli agricoli, richiederebbe una capacità di intervento maggiore, soprattutto in quella manutenzione ordinaria delle opere che risulta strategica per prevenire le emergenze.

In questa direzione si colloca la proposta di un piano pluriennale per la prevenzione del dissesto e la difesa del suolo che Bonifica Renana e Comuni montani, con il supporto dell’UNCEM, hanno posto da tempo sul tavolo della Regione Emilia-Romagna; anche per dare concretezza al Protocollo d’intesa specifico siglato qualche mese fa tra l’Unione Regionale delle Bonifiche e gli assessori regionali competenti.