“La protesta dei condomini senz’acqua per non aver pagato a Hera la quota di remunerazione del capitale – afferma Luca Ghelfi, portavoce del Pdl di Modena – è dal punto di vista dei referendari, del tutto legittima. In fin dei conti stanno applicando un referendum che li ha visti vincitori. Ed è anche il luogo giusto per protestare: il Comune è il principale azionista dell’azienda, e il Sindaco festeggiò l’esito di tali referendum, insieme a molti consiglieri di maggioranza. Allora perché il principale azionista non pretende l’applicazione del referendum? Forse perché l’ha usato per fare propaganda, ben sapendo che non ne avrebbe poi applicato la lettera?
Mi sento poi di dare una cattiva notizia anche ai manifestanti del condominio privo di acqua: il sindaco non può farci nulla, almeno per quello che riguarda il riallaccio. Secondo infatti una sentenza del Tar Puglia, la 1206/13, con la bocciatura della norma del pacchetto sicurezza, il sindaco non ha più potere di ordinanza su tutto, se non in condizioni contingibili e urgenti che riguardino la comunità. Nella fattispecie qui si tratta solo di una controversia fra privati: i cittadini del condominio e l’azienda, sui cui il potere del sindaco si ferma. O meglio, il sindaco può fare qualcosa come azionista, ma non come amministratore. Ora scelga: difendere il diritto di un gruppo di cittadini a veder applicato qualcosa per cui hanno votato, e vinto, oppure difendere la remunerazione del capitale dell’azienda di cui il Comune è azionista. Un bel conflitto d’interessi da manuale”.