Sistemazione nei campi e nelle strutture coperte messe a disposizione dalla Protezione Civile; alloggiamento in albergo; contributo economico per chi non sceglie né l’una ne l’altra opzione e si organizza autonomamente; case in affitto. Sono le opportunità a disposizione di chi, abitando nelle zone colpite dal terremoto, non ha al momento la possibilità di rientrare nella propria casa. Si tratta in ogni caso di soluzioni a carattere temporaneo, per superare la prima emergenza, in attesa che vengano completate da parte dei vigili del fuoco, dei tecnici abilitati e dei valutatori le verifiche sull’agibilità, attraverso le quali viene stabilito quali unità abitative sono agibili e quali necessitano invece di interventi.
Campi e strutture coperte: al momento sono 28 i campi e 20 le strutture coperte (palestre, centri civici, biblioteche) coordinati dal Centro di Coordinamento Provinciale (CCP) di Marzaglia. La disponibilità attuale è di oltre 10.400 posti, 8.830 dei quali occupati. Trattandosi di una soluzione temporanea per dare una prima risposta alle persone in attesa di rientrare nelle proprie case, non si prevede al momento un ulteriore aumento del numero di campi, quanto piuttosto una rimodulazione di alcuni di quelli esistenti per fornire una miglior assistenza ai cittadini. E’ in fase di conclusione il censimento informatizzato dei cittadini residenti nei 48 punti di accoglienza. Per accedere sia ai campi che alle altre strutture coperte bisogna rivolgersi al Centro operativo (Coc) del proprio Comune.
Alloggiamento gratuito temporaneo in albergo: sono già oltre 2.600 le persone che hanno usufruito finora di questa opportunità – disciplinata attraverso un’apposita convenzione con Federalberghi e Asshotel – in attesa di rientrare nella propria abitazione. Anche in questo caso le richieste devono essere presentate al Centro operativo (Coc) del proprio Comune, che provvede poi a indicare la soluzione trovata e a organizzare il trasporto, laddove necessario. Oltre a numerosi alberghi della provincia di Modena, e in particolare dell’area dell’Appennino, sono disponibili strutture alberghiere anche in altre province e regioni.
Contributo per l’autonoma sistemazione (CAS) : il contributo, per il quale occorre fare domanda al Centro operativo del proprio Comune di residenza (che da dispone dell’apposita modulistica) viene concesso in alternativa a ogni altra forma di sistemazione alloggiativa (in campo o in hotel) a chi ha un provvedimento di inagibilità emesso dal sindaco. In particolare ai nuclei familiari la cui abitazione principale, abituale e continuativa alla data del sisma sia stata distrutta in tutto o in parte, o sia stata sgomberata, viene assegnato un contributo per l’autonoma sistemazione fino ad un massimo di 600 euro mensili, e, comunque, nel limite di 100 euro per ogni componente del nucleo familiare residente nell’abitazione. Per un nucleo familiare composto da una sola persona il contributo è di 200 euro. Qualora nel nucleo familiare siano presenti persone di età superiore a 65 anni, portatori di handicap o disabili con una percentuale di invalidità non inferiore al 67%, è concesso un contributo aggiuntivo di 200 euro mensili per ognuno dei soggetti sopra indicati.
Appartamenti vuoti in affitto temporaneo: questa soluzione, destinata a chi ha la propria casa inagibile o gravemente danneggiata, offre una risposta abitativa sul medio periodo, in attesa che venga completato il ripristino dell’agibilità. Su indicazione della Regione Emilia Romagna, è stata avviata a livello provinciale una ricognizione sugli appartamenti vuoti, da concedere in affitto temporaneo ai cittadini che hanno la propria abitazione inagibile. Sono finora oltre 260 gli immobili che si sono resi disponibili. La Regione Emilia Romagna garantisce la restituzione degli appartamenti e il loro ripristino allo scadere del contratto, mentre il canone concordato potrà essere parzialmente coperto dal Contributo per l’autonoma sistemazione (CAS) che la famiglia può richiedere con le modalità sopra esposte.
Anziani non autosufficienti e disabili: per le persone che si trovavano in residenze o abitazioni che dopo il sisma sono state giudicate non sicure è stato disposto il trasferimento in residenze assistite in altre zone della provincia modenese o nelle province limitrofe, oppure in sistemazione alberghiera idonea, assicurando la continuità assistenziale da parte di operatori sanitari e assistenziali. Dal 20 maggio ad oggi sono oltre 1.600 le persone trasferite. Per informazioni e per presentare le richieste occorre rivolgersi al Punto Unico provinciale disabili e non autosufficienti che gestisce le richieste di Casa Residenza e ospitalità per persone non autosufficienti residenti nei comuni interessati dal sisma, presso la sede del Distretto Ausl di Modena. Il punto è operativo dalle 8,30 alle 19,30 e i numeri di telefono sono i seguenti: 059-438.098; 059-438.054, fax 438.077
Tende per gli allevatori: è in via di completamento l’installazione di tende (una settantina) in aziende agricole e allevamenti zootecnici colpiti dal sisma, per consentire agli allevatori che ne hanno fatto richiesta di proseguire l’attività, pur nell’emergenza. Si tratta di una soluzione temporanea, resa necessaria dall’impossibilità, per gli allevatori, di trovare accoglienza altrove, dovendo provvedere alla cura degli animali e alle lavorazioni. Le tende sono state installate dalla Protezione Civile con il supporto dei carabinieri del Nucleo Antifrodi di Parma del ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestale, che insieme ai tecnici della Provincia, ai vigili del fuoco e veterinari dell’Azienda Usl hanno effettuato una prima ricognizione degli allevamenti. Le richieste vengono raccolte dalle associazioni agricole del territorio, attivate dalla Provincia.