Con un impegno comune a favore della massima trasparenza in materia di appalti pubblici si è aperto questa mattina a Palazzo Allende la seconda edizione della Festa della Legalità, promossa dalla Provincia di Reggio Emilia in collaborazione con il consorzio Oscar Romero e con la direzione scientifica di Antonio Nicaso. Sono stati lo stesso Nicaso e la presidente della Provincia Sonia Masini ad aprire la Festa della legalità, affrontando il tema “Appalti e informazione: snodo fondamentale” insieme all’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli e ad Andrea Farsetti, responsabile Centro-nord di Unicredit. Subito dopo, dalle parole si è passati ai fatti con la sottoscrizione da parte di Masini e Muzzarelli – alla presenza del prefetto di Reggio Emilia Antonella De Miro – del Protocollo d’intesa fra la Provincia di Reggio e la Regione Emilia-Romagna per l’attuazione dell’Osservatorio provinciale sugli appalti pubblici. Massima trasparenza nel settore degli appalti di lavori pubblici e contrasto al lavoro irregolare gli obiettivi di questo accordo che vuole anche riaffermare l’impegno assunto con la Legge regionale 11/2010 ed innalzare il livello di legalità del settore impedendo fenomeni di infiltrazione mafioso e di criminalità organizzata.
“Reggio Emilia non si arrende alle mafie. Oggi sappiamo che c’è un’espansione della malavita che dai luoghi storici si è spostata al nord e oltre l’Italia. Questa iniziativa è la dimostrazione di una lotta concreta”, ha affermato la presidente della Provincia Sonia Masini in apertura di mattinata. “Il modo migliore per contrastare le mafie – ha proseguito – è quello di non avere qualche eroe o qualche esempio da seguire, cioè qualcuno che denuncia mentre tutti gli altri restano alla finestra a vedere che cosa succede. Falcone, Borsellino Dalla Chiesa sono stati uccisi perché non avevano intorno a loro sufficiente unità e sostegno. Sei noi tutti vediamo e abbiamo il coraggio, ogni giorno, di fare il nostro dovere le mafie non potranno mettersi contro tutti. La nostra forza sta nell’unità. Purtroppo vedo tanti rischi di divisione nel movimento antimafia, come in politica. C’è tanto individualismo e si ha paura di lavorare insieme. Questa è una delle ragioni per cui non riusciamo a far uscire questo Paese dalle crisi. Noi siamo qui per dire che siamo uniti, e la vostra presenza lo dimostra, che ci vogliamo essere. Non vogliamo essere eroi, ma persone normali che difendono il loro Paese, il diritto alla libertà, alla vita e al futuro dei giovani.
La presidente della Provincia ha chiesto un quadro legislativo di maggior certezza. “Per contrastare il fenomeno mafioso servono forze dell’ordine attrezzate, la consapevolezza della società civile, ma anche amministratori addestrati e pronti a intervenire – ha affermato la Masini – C’è una presa di coscienza diffusa, c’è voglia da parte dei sindaci e degli altri amministratori di capire e contrastare il fenomeno. Le normative nazionali e le leggi vigenti non consentono però agli amministratori che vogliono fare una battaglia vera di mettere in campo tutti gli strumenti. Il quadro legislativo ancora non è completo e tante volte le amministrazioni pubbliche si muovono nell’incertezza”.
“Essere oggi qui, tutti insieme, in un luogo che più di ogni altro rappresenta la collegialità provinciale è un segnale fortissimo”. Così Gianluca Chierici, presidente del Consiglio provinciale, ha salutato i partecipanti all’apertura del Festival: “Quando abbiamo iniziato a lavorare su questi temi non era così scontata una collaborazione fattiva e completa. Oggi Reggio Emilia è più matura di alcuni anni fa. Allora facevamo fatica a fare due giornate, oggi siamo cresciuti. La Festa rappresenta un momento centrale, ma il lavoro, soprattutto all’interno delle scuole, viene svolto nel corso di tutto l’anno”.
Il professor Antonio Nicaso, coordinatore scientifico del Festival, nel suo intervento di saluto ha ripreso le parole della Presidente sulla necessità di un impegno dell’intera comunità: “Sono felice di vedervi qui, in tanti, e sono felice anche di leggere le interdittive antimafia del vostro prefetto. L’importanza di questa lotta è oggi sotto gli occhi di tutti. Le mafie si globalizzano e diventa sempre più difficile globalizzare anche le azioni di contrasto – ha aggiunto Nicaso – Me ne sono reso conto in modo netto durante una conferenza al Parlamento europeo, ho notato le difficoltà che si incontrano, l’Italia è tra i pochi Paesi ad avere una legislazione antimafia specifica, che prevede anche la punizione delle affiliazioni. Esiste quindi una grande difficoltà a mettere in rete le azioni di contrasto”.
“La cocaina è diventata una fonte di ricchezza enorme – ha concluso – dobbiamo tenere conto dell’avvento delle nuove economia con l’aumento del reddito in molti paesi. Le stime sono molto preoccupanti. Oggi molte economie dipendono da narcotraffico, molte banche hanno superato crisi grazie a proventi mafiosi. È su questo che dobbiamo lavorare e intervenire”.
“La firma di oggi – ha detto l’assessore regionale Giancarlo Muzzarelli riferendosi al protocollo sugli appalti – dà gambe a una scelta politica che abbiamo fatto. Si tratta di un impegno importante. Dobbiamo stimolare e far crescere la cultura della legalità che rappresenta il cuore della democrazia. L’atto di oggi è importante, Reggio è la prima provincia a firmarlo. Si tratta di un’azione seria e concreta per cercare di combattere le infiltrazioni mafiose. Oggi la situazione è allarmante, dobbiamo proseguire. Valorizzare i percorsi virtuosi e trasparenti, premiare le imprese che si impegnano, basta con gli appalti al massimo ribasso e proviamo a giocare una partita diversa. Se l’unico obiettivo è il prezzo noi siamo rovinati. Puntiamo sulla qualità, perché sul prezzo vincono gli altri. Ci prendiamo anche l’impegno di fare in tempi rapidi una legge sulla logistica, i trasporti e il facchinaggio, settori fortemente a rischio. So che è complicato, ma dobbiamo farlo. La nostra è un’alleanza del buon senso e della responsabilità, mettendoci le nostre facce vogliamo creare una speranza per costruire il futuro “.
L’Osservatorio sugli appalti consultabile anche online
L’Osservatorio Opal-Re, illustrato questa mattina dalla dirigente della Provincia Angela Ficarelli, è un progetto che si interfaccia con il Sistema informativo telematico appalti (Sitar) dell’Osservatorio regionale dei contratti pubblici le funzionalità degli adempimenti relativi alla trasmissione delle comunicazioni obbligatorie alle Prefetture (Modelli Gap-Gare d’Appalto Pubbliche e sub-contraenti). Consente di monitorare i contratti relativi ai lavori pubblici che si realizzano in provincia di Reggio Emilia, indipendentemente dalla procedura (aperta, ristretta, cottimo, affidamento diretto, ecc.), affidati in qualunque forma dalle amministrazioni di diritto pubblico che abbiano sottoscritto lo specifico Protocollo provinciale d’accordo nel cui ambito è stata condivisa e si realizza questa iniziativa.
Attivo anche un sito internet (www.opal-re.it) in cui, oltre alle pagine informative e descrittive, potrà essere consultata la mappa dei cantieri di lavori pubblici e si potrà accedere al “cartello di cantiere virtuale”. I livelli di accesso sono differenziati tra quelli “ad accesso libero” rivolti a tutti i cittadini, e quelli “ad accesso riservato” alle istituzioni pubbliche e agli organi ispettivi. Già disponibili con i dati relativi all’intera filiera tutti gli appalti affidati dalla Provincia da giugno 2011, in corso di aggiornamento quelli delle altre stazioni appaltanti.
Opal-Re è frutto dell’intenso lavoro della Provincia di Reggio Emilia a favore della trasparenza nel settore degli appalti pubblici e la sicurezza sul lavoro. Già nel 2006, infatti, la Provincia aveva esteso a tutte le stazioni appaltanti pubbliche locali il “Protocollo contro il lavoro nero e l’evasione contributiva negli appalti di opere e lavori pubblici” che prevedeva la creazione di un’unica banca dati, consultabile dagli enti e dagli operatori interessati, in cui far confluire tutte le notizie relative ai bandi, alle aggiudicazioni di lavori edili, di manutenzioni a carattere edile e di fornitura di servizi inerenti l’edilizia, nonché le informazioni relative alle imprese esecutrici, agli eventuali subappalti o forniture di noli e alle denunce di inizio lavori nei cantieri pubblici dell’intero territorio provinciale. Questo obiettivo era stato poi ribadito nel 2007 con il “Protocollo d’intesa per la regolarità delle assunzioni e per la sicurezza nei cantieri di lavoro” con il quale la Provincia si era impegnata a mettere a disposizione anche della Prefettura (Utg) e delle forze di polizia le informazioni contenute nella banca dati degli appalti pubblici prevista dal Protocollo contro il lavoro nero. Infine, nel 2009, il coinvolgimento nel progetto Opal-Re, attraverso un altro Protocollo, anche di Prefettura, Comuni, altre stazioni appaltanti pubbliche (da Act ad Acer, dalle aziende sanitarie a Iren, al Consorzio di bonifica Emilia centrale), Camera di Commercio, Inps, Inail, Direzione provinciale del lavoro e forze sociali.
Con la firma di questa mattina a Palazzo Allende, l’assessore Gian Carlo Muzzarelli ha ribadito “l’impegno della Regione a considerare il progetto della Provincia di Reggio Emilia come una prima sperimentazione da estendere a tutto il territorio emiliano-romagnolo”.