Quello dell’operaio 44enne in cassa integrazione da un anno che si è ucciso venerdi, è un altro dramma, un’altra triste storia che si aggiunge a quella dei 13 imprenditori suicidi nel nord est, a conferma che la crisi economica che attanaglia il Paese è trasversale e colpisce tutti, dagli operai ai loro datori di lavoro. Ed è proprio per questo che il Governo di destra che guida l’Italia dovrebbe cominciare ad interrogarsi, prendere atto che la crisi non è passeggera e non è nemmeno un problema psicologico, come invece il Presidente del Consiglio e il ministro dell’Economia vorrebbero farci credere.
I drammi che quotidianamente ormai si registrano in ogni angolo del Paese, dal ricco nord est al profondo sud, sono la testimonianza di un malessere diffuso e della domanda sempre più crescente di una inversione di tendenza. Altri Stati questo lo hanno capito, il nostro governo invece sembrerebbe di no, mostrandosi incapace di guidare il Paese verso una riscossa, ma soprattutto di stare al fianco dei più deboli in questo momento così delicato.
Per questo, è bene ricordare a chi sta tentennando di fronte a questa crisi che l’articolo 4 della nostra Costituzione dice che “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto”.
Alla luce degli straordinari principi stabiliti dalla nostra carta costituzionale, che noi difendiamo e promuoviamo costantemente, forse capiamo anche perché il Presidente del Consiglio preferisca invece calpestarla quotidianamente nel tentativo di stravolgerla.
(Thomas Casadei, Consigliere regionale PD Emilia Romagna)