Nel mondo una persona su dieci ha un problema renale e molte di queste persone non conoscono la propria patologia. La Giornata mondiale del rene, che quest’anno si svolge giovedì 12 marzo, ha proprio lo scopo di sensibilizzare i cittadini alla prevenzione.

Come di consueto la Struttura Complessa di Nefrologia e Dialisi dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, diretta dal prof. Alberto Albertazzi, effettuerà uno screening gratuito nella giornata di giovedì, rivolto a tutti i cittadini, anche coloro che non hanno una famigliarità per le malattie renali. Per partecipare, gli interessati dovranno prenotare telefonicamente gli esami previsti, chiamando lo 059.422.5879 da giovedì 5 a mercoledì 11 marzo, dalle 13.30 alle 15.30 (al sabato dalle 10.00 alle 12.00 e domenica esclusa), fino a esaurimento della disponibilità. La visita di controllo consisterà in un colloquio, nella misurazione della pressione arteriosa e nel prelievo per esami bioumorali.

La Giornata mondiale del rene è organizzata in Italia dalla Società Italiana di Nefrologia e dalla Fondazione Italiana del Rene e vuole sensibilizzare la popolazione sulle malattie renali e sulle possibilità della loro prevenzione. Va ricordato, a questo proposito, che molte malattie renali non si accompagnano a sintomi e vengono quindi diagnosticate tardivamente.

“In Italia – spiega il professor Alberto Albertazzi – come nel resto del mondo, le patologie del rene sono in aumento. Si calcola che il 7-10% della popolazione mondiale abbia un danno renale, spesso non conosciuto, mentre l’incidenza percentuale di nefropatie fra i parenti dei malati di rene è circa il doppio (20%) rispetto al dato della popolazione normale. In questi casi il pericolo di un’evoluzione verso forme di insufficienza più grave è molto elevato e ancora maggiore è il rischio di sviluppare, anche in presenza di un danno renale moderato, una malattia cardiovascolare invalidante o mortale. In Emilia Romagna sono oltre 3.000 le persone che vivono grazie a dialisi o al trapianto e sono stimate tra le 160.000 e le 190.000 quelle che hanno una malattia renale che potrebbe peggiorare”.
“La Struttura di Nefrologia del Policlinico – chiarisce il professor Gianni Cappelli, nefrologo del Policlinico – garantisce il servizio, oltre alla città, anche ai distretti meridionali (Pavullo, Sassuolo, Vignola), mentre Carpi e Mirandola sono seguiti dalla Nefrologia dell’ospedale di Carpi. Nel 2008 abbiamo seguito 430 persone dializzate, di cui 240 presso il Centro Dialisi del Policlinico, 130 presso i CAL degli Ospedali dell’Azienda USL di Modena e 60 in dialisi peritoneale (a domicilio). Il Centro di trapianto renale dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria opera in accordo con i Centri di Bologna e Parma sulla base di una lista unica di attesa ed attrae anche numerosi pazienti extraregione: 396 sono i pazienti trapiantati seguiti dal Centro, di cui 27 portatori di trapianto di pancreas. Dall’inizio della attività di trapianto, risalente all’ottobre 1998, a Modena sono stati eseguiti complessivamente 325 trapianti di rene, nel 2006 sono stati 33, 35 nel 2007 e 45 nel 2008. Attualmente i pazienti in lista di attesa sono circa 300. Nel corso del 2008 la nostra struttura ha accolto circa un migliaio di ricoveri, tra degenza ordinaria (646) e day hospital (375), il 30% dei quali è costituito da pazienti provenienti da fuori Regione. Le visite ambulatoriali sono state superiori a 8.500”.
“La prevenzione è un’arma fondamentale in tutti i campi della medicina e soprattutto in patologie, come quelle renali, che sono in linea di massima asintomatiche – aggiunge il direttore generale del Policlinico di Modena, dottor Stefano Cencetti – Va quindi incoraggiata la pratica del controllo tempestivo non solo per chi ha una famigliarità ma per tutti i cittadini in quanto la diagnosi precoce aumenta le possibilità di guarigione”.