“Non esiste ufficialmente una categoria di negozi etnici, ma a Modena i negozi di alimentari intestati a persone nate all’estero sono passati da 66 nel 2004 a 115 nel 2008. Il numero totale è sicuramente sovrastimato, perché fra i titolari vi sono numerose persone nate all’estero ma da genitori italiani. Il trend di crescita è comunque in linea con l’incremento di popolazione straniera. Negli ultimi 12 mesi la Polizia Municipale ha effettuato 72 controlli in negozi gestiti da cittadini di altra nazionalità, elevando 11 verbali per violazioni di vario genere”.

“I controlli consistono in identificazione del titolare dell’attività e del personale impiegato, verifiche su esposizione prezzi, cartello degli orari e del giorno di chiusura, divieto di fumo, eventuale occupazione del suolo esterno, etichettatura dei prodotti, peso netto, condizioni igienico-sanitarie dei locali, rispetto dell’orario di chiusura, eventuali disturbi provocati dalla clientela. La valutazione sull’eventuale cattivo stato di conservazione delle merci è di competenza dell’Ausl o dei Nas. Nei casi sospetti la Polizia Municipale provvede a fare segnalazione alle autorità competenti”.

Così l’assessore alla Polizia Municipale del Comune di Modena Gualtiero Monticelli ha risposto in Consiglio comunale all’interrogazione di Mauro Manfredini (Lega Nord) sul tema “merce contraffatta nei negozi etnici”.

Manfredini ha detto: “grazie all’encomiabile lavoro delle Forze dell’Ordine nei giorni scorsi sono state sequestrate oltre otto tonnellate di generi alimentari senza etichette, insieme a migliaia di prodotti di profumeria, 2.500 confezioni di medicinali senza autorizzazioni e 250 litri di bevande alcoliche. Tutto il materiale sequestrato dalla Guardia di Finanza, su segnalazione dei Carabinieri, risulterebbe merce di contrabbando, trasportata in un container proveniente dall’Africa. In seguito al sequestro della merce, le Fiamme Gialle hanno denunciato una donna ghanese, titolare di un market etnico a Modena, per contrabbando aggravato, violazione alla normativa in materia di immissione in consumo di alimenti privi di etichettatura, importazione illegale di medicinali e prodotti di cosmesi. Quello di questi giorni non è certo un caso isolato, in quanto già in passato, all’interno dei negozi etnici modenesi, era stato sequestrato materiale proveniente da contrabbando”.

Manfredini ha poi chiestoquanti controlli la Polizia Municipale di Modena abbia effettuato per verificare la provenienza e lo stato della merce in vendita nei negozi o nei ristoranti etnici, con quale periodicità, e se sia in programma di intensificare le ispezioni per tutelare la salute dei consumatori.
L’assessore Monticelli ha precisato: “la Guardia di Finanza è un organo di polizia nazionale, con competenze generali e specializzata nel contrasto di reati finanziari e fiscali. Opera, per quanto di competenza, in completa autonomia rispetto ad altri organi dello stato e, a maggior ragione, rispetto agli enti locali. La notizia del sequestro di merci importate illegalmente, avvenuto nel territorio di un altro comune, non ci è stata formalmente comunicata. La collaborazione con le altre forze dell’ordine, prevista dal protocollo sicurezza, si realizza normalmente quando è funzionale al raggiungimento degli scopi prefissi e le competenze si intrecciano. In questo caso la valutazione è stata diversa. Ipotizzo che non fossero certi o identificabili i successivi rivenditori al dettaglio, ma è solo un ipotesi”.
L’assessore ha inoltre spiegato che “qualunque cittadino, italiano o di altra nazionalità, può avviare un attività di rivendita al dettaglio di prodotti alimentari, purché abbia i requisiti professionali, morali, sanitari e disponga di un locale che risponda ai requisiti urbanistici e igienico-sanitari. Se risponde a queste caratteristiche è sufficiente una Dia e così gli esercizi sotto i 250 mq di superficie sono completamente e, a mio parere, giustamente, liberalizzati. Alcuni settori dell’ente sono inoltre impegnati nella predisposizione di un vademecum plurilingue che illustrerà tutte le normative e le norme di comportamento a cui ogni gestore deve conformarsi. La presenza di cittadini stranieri, entro determinati limiti, è necessaria alla nostra economia e alla nostra società ed è fonte di ricchezza per la comunità locale. Favorisce anche gli scambi commerciali con l’estero. Dobbiamo perseguire politiche a favore dell’integrazione di una società sempre più multiculturale e multietnica valorizzando anche il pluralismo di culture alimentari. Il tutto deve avvenire nell’assoluto rispetto delle leggi e delle regole di questa comunità. A questo fine proseguiranno e, per quanto possibile, saranno intensificati i controlli nei confronti di tutti i negozi alimentari e quindi anche nei confronti dei negozi cosiddetti etnici”.
Mario Tamburi di Forza Italia è intervenuto per chiedere lumi sull’eventuale diffusione del fenomeno della vendita di medicinali nei negozi etnici. Mauro Manfredini ha ribadito che “non è normale che si vendano i medicinali insieme agli alimentari. E 2500 confezioni senza autorizzazione destano preoccupazioni”.

L’assessore ha replicato aggiungendo: “le sanzioni erogate dalla Polizia Municipale nel corso del 2007 hanno riguardato sequestro di carni, violazioni degli orari e giorni di chiusura, scarse condizioni igieniche, etichette, mancata esposizione prezzi o cartelli. Nessuna di queste sanzioni evidenzia vendita abusiva di medicinali”.