Disabili e sport, un binomio ancora più semplice da realizzare grazie al progetto “Disabili e attività motorie e sportive”. Molti gli elementi di novità a partire dal Servizio di Medicina dello Sport che mette a disposizione una squadra di professionisti con competenze multidisciplinari. Una scelta organizzativa unica in Italia che mette in rete una serie di professionalità per rendere più semplice l’accesso al mondo dello sport: dalla scelta della disciplina più adatta, sino all’indicazione degli impianti presso i quali praticare in condizioni di sicurezza l’attività sportiva. L’iniziativa ha lo scopo di avvicinare sempre più disabili all’attività sportiva e, più in generale, di insegnare a condurre sani stili di vita.


Il progetto parte con la nascita di un ambulatorio specifico: qui la consolidata esperienza dei medici del Servizio di medicina dello Sport, diretto dal dottor Ferdinando Tripi, viene affiancata progressivamente da specialisti in ambito psicologico, nutrizionale e fisiatrico. E’ importante, infatti, che esista una correlazione costante tra sport, benessere interiore e adeguata alimentazione. L’obiettivo è creare un clima che “semplifichi” la vita ai disabili, alle loro famiglie e a chi li assiste. Per l’avvio del progetto è previsto un investimento di oltre 170 mila euro, la metà dei quali messi a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.

Si inizia con la visita da parte dei medici dello sport che viene completata dalle valutazioni di un fisiatra e di un ortottista (professionista sanitario che lavora in campo oftalmologico specializzato nella prevenzione, valutazione e riabilitazione ortottica dei disturbi visivi, e nella esecuzione di esami strumentali oculistici) e supportata da uno psicologo che si occupa di ascoltare e motivare i disabili e le famiglie. In sinergia operano anche una biologa nutrizionista e una dietista che indicano come associare l’attività fisica ad un’alimentazione equilibrata e personalizzata. In seguito, si decide quale sia lo sport più adatto caso per caso, considerando le diverse disabilità, i gusti e le passioni delle persone e l’offerta sul territorio, la possibilità di trasporto.
Un vero e proprio gioco di squadra che coinvolge una serie di soggetti legati non solo all’ambito medico, ma anche istituzioni, associazioni di volontariato, enti, amministrazioni locali e provinciali. Si crea cioè un percorso per accompagnare in ogni momento il disabile, dalla verifica delle condizioni fisiche, alla scelta dello sport, sino all’individuazione dei luoghi più adatti per svolgere l’attività motoria.
Parallelamente, si sta definendo la mappa delle opportunità: uno strumento importantissimo che ha lo scopo di informare i soggetti con handicap e le loro famiglie sulle possibilità che il territorio offre in ambito sportivo. E’ qui che entrano in gioco collaborazioni preziosissime: amministrazioni locali e provinciali, società sportive, enti di promozione, organizzazioni di volontariato e associazioni dei disabili. Questi soggetti hanno unito le forze per favorire e snellire l’accesso alle informazioni che permetteranno, anche alle persone più difficili da coinvolgere, di prendere parte ad un progetto che punta ad una completa integrazione del disabile.

“Disabili e attività motorie e sportive”, promosso dal Panathlon International Club di Modena, ha trovato subito consenso da parte di una pluralità di soggetti che hanno patrocinato, dato il loro contributo e la loro collaborazione alla realizzazione del progetto: a partire dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, proseguendo con l’Azienda USL di Modena, l’Amministrazione provinciale di Modena, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena, Asham (Associazione sportiva handicap Modena), l’Ospedale di Sassuolo Spa, il Poliambulatorio Chirurgico Modenese, la Scuola Basket Modenese, la Cooperativa Bilanciai di Campogalliano, il CONI provinciale, Rotary, i Lions Club della provincia di Modena, Comitato Paralimpico Regionale, Regione Emilia Romagna con Assessorato politiche per la Salute, Comune di Carpi, Comune di Modena, Finanziaria Immobiliare Montecarlo (Famiglia Giuseppe Panini), Ospedale di Sassuolo s.p.a., Soroptimist International Italia, Unione Comuni modenesi Area nord, Unione delle Terre dei Castelli.
Tutti hanno creduto nella forte valenza preventiva e sociale dell’iniziativa.

Gli obiettivi
Il Progetto “Disabili e attività motorie e sportive” parte esattamente laddove una pluralità di fattori, di tipo sociale, sanitario, ma anche semplicemente organizzativi, in molti casi fanno crescere il divario tra possibilità di praticare uno sport per i normodotati e possibilità offerte invece ai disabili.
L’intenzione è di eliminare questo divario e avvicinare i disabili al mondo dello sport. Il modo migliore per farlo è creare una rete sociale che metta in collegamento comuni, enti, associazioni di volontariato e sportive, palestre, piscine, impianti sportivi.
Dare vita ad una rete sociale però non è sufficiente per centrare l’obiettivo: i disabili, i loro genitori o chi si prende cura di loro, devono poter essere informati su quali e quante possibilità vengono offerte in ambito sportivo, indirizzati verso lo sport più idoneo, seguiti progressivamente sia dal punto di vista fisico sia sotto il profilo psicologico.
Il progetto “Disabili e attività motorie e sportive” è, a livello nazionale, unico nel suo genere perché punta a creare una rete di opportunità unendo forze e competenze differenti che tra loro si integrano per un risultato finale ottimale. Strategico per l’avvio dell’iniziativa è il servizio di Medicina dello Sport che ha come obiettivo principale quello di promuovere e tutelare l’attività fisica e una condotta di vita sana. Per l’occasione, ed è questo uno degli elementi di maggiore novità, si avvarrà di uno staff multidisciplinare: basti pensare – rimanendo in territorio disabilità – all’utilità di un supporto psicologico finalizzato alla motivazione ad aderire a stili di vita sani, a quello nutrizionale ed alla proposta di una pratica motoria e sportiva idonea a mantenere e produrre salute, unita all’indicazione di dove poterla effettuare.
Tre quindi gli obiettivi del progetto “Disabili e attività motorie e sportive”:
 favorire uno stile di vita più attivo e sane abitudini alimentari
 creare una MAPPA DELLE OPPORTUNITA’, ossia una vera e propria mappa che segnali sul territorio palestre, impianti sportivi e piscine che ospitano attività per i disabili.
 favorire la nascita di una rete sociale provinciale che a sua volta favorisca la pratica motoria e sportiva per i disabili della provincia incrementando qualità e quantità dell’offerta.
Le azioni
La completa attuazione del progetto prevede un percorso articolato che si svilupperà nel tempo, coinvolgendo un numero sempre più ampio di soggetti per favorire lo scambio di informazioni e quindi agevolare l’accesso alle attività sportive.

Le azioni previste nel progetto “Disabili e attività motorie” partono dal servizio di Medicina dello Sport con l’attivazione di un ambulatorio specifico per affrontare le principali problematiche connesse alla pratica sportiva per i disabili che:
• già praticano attività sportiva
• svolgono o hanno intenzione di svolgere un’attività sportiva non competitiva
• desiderano avviarsi alla pratica sportiva, agonistica e non, non avendo ancora alcun tipo di esperienza e non conoscendo il tipo di attività fisica più idonea alle proprie condizioni di salute.
Nell’ambulatorio operano già:

• due medici dello sport: si occupano delle valutazioni medico-sportive in collaborazione con il medico fisiatra. Inoltre, tutelano la salute del disabile che già svolge attività sportiva e promuovono l’importanza dello sport come sana abitudine di vita e forte elemento di aggregazione
• un fisiatra : in raccordo con i medici sportivi, il tecnico sportivo e l’equipe sanitaria, ha il compito di effettuare valutazioni medico sportive e fisiatriche sui disabili
• un’infermiera professionale
• una biologa nutrizionista e una dietista: inizialmente hanno il compito di valutare lo stato nutrizionale del soggetto. Successivamente elaborano le indicazioni nutrizionali più consone per ciascun soggetto anche in relazione all’attività motoria e sportiva intrapresa
• un ortottista: compie le valutazioni sui disabili per dare indicazioni agli allenatori sulla situazione di partenza e sugli esercizi necessari per migliorare la coordinazione oculo-manuale.
Saranno, invece, attivi prossimamente:
• uno psicologo: svolgerà funzioni di team building e di motivazione nei confronti del disabile e dei suoi familiari
• un fisioterapista/tecnico Isef: spiegherà come far svolgere attività fisica e sportiva al disabile in tutta sicurezza interfacciandosi direttamente con l’istruttore/allenatore.
Un ruolo fondamentale lo avranno i medici di famiglia attraverso l’invio ragionato dei disabili all’ambulatorio e lavoro di organizzazione e di sintesi insieme al gruppo di lavoro.
Come detto l’attività dell’ambulatorio rappresenta però solo un tassello, sia pure fondamentale per la sicurezza e la salute, per creare condizioni ottimali atte a favorire e rendere più semplice lo svolgimento di una attività sportiva.
Ecco perché in parallelo si sta definendo quella che è stata chiamata MAPPA DELLE OPPORTUNITA’ – costruita grazie alle sinergie tra amministrazioni locali e provinciali, società sportive, enti di promozione, organizzazioni di volontariato e associazioni dei disabili – per creare uno strumento per informare i soggetti con handicap e le loro famiglie sulle possibilità che il territorio offre in ambito sportivo. Per favorire in particolare l’accesso alle informazioni saranno anche promossi eventi formativi e informativi che consentiranno, anche ai soggetti più isolati e con più difficoltà ad essere raggiunti, di prendere parte ad un progetto che vuole contribuire alla completa integrazione sociale del disabile.
Il progetto vuole essere anche uno stimolo per costruire ulteriori opportunità di salute tramite lo sport e l’attività motoria per il disabile. L’obiettivo è dunque accrescere sia qualitativamente sia quantitativamente queste opportunità favorendo anche lo sviluppo di una sensibilità e di una cultura superiori a quelle attuali ed a favore delle fasce deboli di popolazione.