Il Piano strutturale comunale (Psc) verrà approvato entro l’anno. La Provincia di Reggio ha dichiarato la piena coerenza del Psc con il Piano territoriale provinciale (Ptcp) e ne condivide le linee. Sono due degli aspetti più rilevanti emersi nel corso della riunione plenaria della Conferenza di pianificazione, avvenuta ieri pomeriggio in Sala del Tricolore.

All’incontro, presieduto dal sindaco di Reggio, Graziano Delrio, sono intervenuti la presidente della Provincia Sonia Masini, l’assessore all’Urbanistica Ugo Ferrari e il consulente generale al Psc, Giuseppe Campos Venuti, la dirigente del Servizio di pianificazione e qualità urbana, Maria Sergio. Erano presenti vari sindaci e amministratori pubblici reggiani, rappresentanti di associazioni di categoria, imprenditori, operatori sociali. E’ stato il passaggio conclusivo della costruzione del preliminare di Piano, un percorso che ha visto coinvolti, oltre alle istituzioni indicate dalla legge (Regione, Provincia, comuni, Arpa, Ausl, Sovrintendenze, Consorzi di bonifica… per un totale di 45 enti) anche associazioni ed altri enti o organismi.
In cinque mesi e mezzo, dalla fine dell’ottobre scorso, sono state svolte le sedute della Conferenza, sette delle quali dedicate a temi specifici del Piano. Ieri si sono conclusi i lavori della Conferenza di pianificazione, con la presa d’atto, la condivisione e la sottoscrizione dei documenti conclusivi.
Il sindaco di Reggio, Graziano Delrio
“Il Piano strutturale comunale, che oggi segna una tappa fondamentale della fase preliminare – ha detto il sindaco Delrio – costituisce un’importante riflessione tecnica, ma prima ancora culturale. Ora disponiamo di uno straordinario bagaglio di linee guida e dati, costantemente implementato. Tre punti sono fondamentali e innervano il Psc: sostenibilità, qualità e coesione sociale”.
SOSTENIBILITA’ “Abbiamo dunque ragionare della sostenibilità, partendo dalla considerazione che il territorio regionale aveva attraversato una fase di forte espansione. La prima considerazione è che il territorio è una risorsa per il futuro ed è una risorsa non infinita. Ecco quindi la necessità di riutilizzare, recuperare riqualificando l’esistente. Perciò siamo passati da una previsione di riqualificazione delle aree pari al 20 per cento dell’edificabile al 66 per cento”.
“A volte – ha proseguito il sindaco – si intende il limite allo sviluppo come limite alla crescita. Ciò è errato: il limite allo sviluppo è garanzia di qualità e sostenibilità della crescita. Nel senso della sostenibilità vanno ad esempio le 300mila piante di cui è prevista la piantumazione; le sette zone boscate e la valorizzazione ambientale e paesaggistica dei tre sistemi fluviali. Il nostro obiettivo è di portare a 127 metri quadrati pro capite il verde pubblico”.
QUALITA’ “Quindi, la qualità. Non solo riqualificare – ha proseguito il sindaco – ma anche ritrovare i luoghi della nostra città. A cominciare dai quartieri cosiddetti periferici e dalle frazioni, che chiamiamo Ville, rispettosi dell’identità storica e sociale di questi luoghi e desiderosi di restituire loro centralità. Anche Fotografia Europea presta attenzione ai quartieri: l’anno scorso Rosta Nuova, quest’anno Gardenia. Questi contenuti ci hanno guidati nell’affrontare e proporre soluzioni per i sette Poli di eccellenza, dal sistema delle ville estensi e del Crostolo alle Reggiane, dal polo del Tempo libero alla via Emilia alla Zona Nord. Quest’ultima non sarà una ‘Reggio 2’, un nuovo centro direzionale pieno di giorno e destinato a svuotarsi la sera, ma un sistema di qualità che integri e contenga servizi anche per le Ville storiche a nord della città, come Mancasale e Sesso. Non vi è, non deve esserci centro e periferia: dare senso e significato alle Ville e ai quartieri significa che tutto è città, tutto ha una propria centralità. Questo si ottiene ritrovando e ridonando forza agli spazi pubblici”.
COESIONE SOCIALE “Infine, la coesione sociale. Quindi, i Servizi. E’ stata svolta un’analisi di notevole rilievo – ha sottolineato Delrio – per quantità e qualità, sui Servizi pubblici, sulle fratture e sulle infrastrutture, partendo dal principio che la coesione territoriale è strumento fondamentale per la coesione sociale. Si è creata una ‘biblioteca’ di indispensabile utilità per le scelte dell’Amministrazione comunale, per creare nuove strade, nuove piazze, scuole, campi gioco. In un’epoca come questa, di paure e insicurezze, creiamo spazi di convivenza e convivialità”.
PUNTI DI FORZA “I punti di forza della nostra città – ha concluso Delrio – sono l’industria manifatturiera, i servizi e l’educazione. Su questi dobbiamo continuare ad investire. Nel Psc vi sono indicazioni precise per quanto riguarda i poli produttivi, con l’indicazione di aree ecologicamente attrezzate a Gavassa-Prato e Mancatale: qui si concentreranno gli insediamenti industriali, per evitare la dispersione delle aziende, con conseguente consumo di territorio agricolo. Quindi il Welfare, l’importanza dei Servizi, che si concretizza nelle Scuole d’infanzia (è in fase di realizzazione il secondo stralcio dei lavori per il Centro internazionale Malaguzzi), l’Università, il polo dell’innovazione e della ricerca alle Reggiane, la Sanità con il progetto Irccs per il Santa Maria Nuova. Investiamo in modo massiccio su ciò che ha caratterizzato la nostra città”.
Il sindaco ha concluso citando una celebre frase di Giorgio La Pira, rivolta alle giovani generazioni: “Amate la vostra città. Cercate di farla vostra, di renderla accogliente per gli altri, e così essa lo sarà per voi e per i vostri figli”.

La presidente della Provincia, Sonia Masini
Alla convention in Sala del Tricolore è poi intervenuta la presidente della Provincia, Sonia Masini.
COERENZA FRA PSC E PIANO PROVINCIALE “C’è coerenza fra il Piano strutturale comunale di Reggio – ha detto Masini – e il Piano territoriale della Provincia (Ptcp). E tale coerenza dovrà esserci fra i nostri Piani e quello della Regione. Provincia e Comune procedono insieme per una pianificazione che ha bisogno di una sempre maggiore coerenza. A Reggio possiamo lavorare bene insieme. Per questo è necessario creare un gioco di squadra, sia pure nel rispetto dei differenti ruoli e competenze dei due enti. Riconosciamo alla città capoluogo il ruolo trainante, è il motore di tutto il territorio, in particolare per quanto riguarda l’innovazione e le eccellenze su cui abbiamo investito e continuiamo ad investire, dall’educazione alla Sanità. Alla Provincia spetta un ruolo sussidiario, di ascolto e coordinamento, di tutela delle identità e programmazione dell’intera area provinciale. Compito della Provincia è sanare o evitare contrapposizioni, inutili concorrenze fra territori, considerando tutte le realtà comunali nel rispetto di un policentrismo presente a livello locale, con realtà rilevanti come Correggio e Scandiano che vivono in autonomia rispetto al capoluogo e altre realtà comunali che invece vivono per vari aspetti della vita del capoluogo”.
“In questo senso – ha proseguito la presidente Masini – la Provincia ha adottato, come criterio principale per la pianificazione del territorio, la sostenibilità negli ambiti urbanistico, ambientale, sociale ed economico. Una crescita sostenibile deve essere prima di tutto di qualità. Centrale, anche riguardo all’identità, è il tema del paesaggio, che la Provincia nel proprio Piano territoriale tutela e valorizza. Certo, non possiamo nasconderci che governare questa crescita, che ha fatto aumentare del 40 per cento in dieci anni gli insediamenti di vari nostri comuni, non è facile. Ma è la sfida che ci spetta”.
“Non abbiamo condiviso le recenti tesi di una inedita centralità assoluta bolognese rispetto al resto della regione, proprio perché incoerente con la policentricità emiliana. Ora ci troviamo di fronte a un fatto nuovo: l’Expo che sarà ospitata da Milano e che accrescerà l’attrazione e la centralità della metropoli. La fermata dell’Alta velocità a Reggio, dovuta alla stazione Mediopadana, ci consentirà di raggiungere il capoluogo lombardo in meno di un’ora. Ebbene, Reggio e la sua provincia periferie di Milano? Dico che non dobbiamo diventare periferia di nessuno. Proprio per questo servono risposte e nei nostri Piani queste risposte esistono. Ecco perché il Piano va approvato entro l’anno”.

Il consulente al Psc, Giuseppe Campos Venuti
Giuseppe Campos Venuti, consulente del Comune di Reggio per il Psc, ha sottolineato i contenuti fortemente innovativi e progressisti del Piano, coerenti con la legge regionale 20 del 2000.
TRASPARENZA E REGOLE “Sono tre i principi qualificanti del Psc, rispetto al vecchio Piano regolatore generale – ha detto Campos Venuti – Primo: il Piano è programmatico, non più prescrittivo ed elimina la necessità di varianti urbanistiche. Secondo: il Piano esecutivo o Piano operativo comunale (Poc) stabilirà in modo prescrittivo l’attuazione delle linee del Psc di cinque anni in cinque anni. Passato un quinquennio accordi e diritti decadranno. L’Amministrazione comunale, con approvazione del Consiglio comunale, potrà quindi decidere se e cosa realizzare in periodi quinquennali, non potenzialmente all’infinito. Terzo: il Psc assicura l’attuazione della Città pubblica, attraverso la cessione gratuita di aree da parte di privati che svolgono interventi edilizi. Ciò permetterà fra l’altro di liberare l’Amministrazione dai pesanti oneri degli espropri di grandi proporzioni, divenuti ormai insostenibili. Questi criteri fortemente innovativi del Psc di Reggio sono stati particolarmente apprezzati nel recente congresso tenuto ad Ancona dall’Istituto nazionale di urbanistica”.
RENDITA FONDIARIA ED EDILIZIA PUBBLICA “Sottolineo – ha concluso Campos Venuti – fra i contenuti di questo Psc, le scelte coraggiose in materia dimensionale: mi riferisco ai 12mila nuovi alloggi, un’indicazione strategica, che dovrà trovare graduale attuazione appunto attraverso il Poc. Respingo le accuse di eccessivo contenimento. La teoria di illustri economisti da Luigi Einaudi a Nino Andreatta e la conoscenza derivata dall’esperienza pratica dimostrano che un Piano sovradimensionato non ho mai abbassato il prezzo delle aree, ma ha solo aumentato le rendite fondiarie. Il trend dimensionale a Reggio andava frenato, dimezzato. Questo, anche a difesa degli operatori del mercato, che potrebbero essere tentati da operazioni troppo spericolate e sarebbero i primi a pagarne le conseguenze. Infine, questo Psc riapre il capitolo dell’edilizia pubblica, intesa come dotazione territoriale fondamentale. Un altro segno di civiltà”.

L’assessore all’Urbanistica Ugo Ferrari
L’assessore all’Urbanistica, Ugo Ferrari, ha detto che l’obiettivo è di “approvare il Piano entro l’anno” e ha poi ricordato, fra i sette Poli di eccellenza, la Città storica, in cui già si attuano le indicazioni del Psc.
CITTA’ STORICA E COMMERCIO “Mi riferisco – ha detto Ferrari – alle riqualificazioni di Mercato coperto e piazze – ha detto Ferrari – ma anche al Piano complessivo di riqualificazione urbana con gli interventi a palazzo Busetti, negli ex cinema, la variante per l’ampliamento delle superfici commerciali fino a 1.500 metri quadrati e anche ai piani superiori degli edifici. E ancora l’attenzione progettuale alla città del Novecento: l’ex Polveriera, Villa Ospizio e il San Lazzaro, la stazione ferroviaria storica, il Consorzio agrario con l’obiettivo di estendere progressivamente l’effetto città; la riorganizzazione degli spazi commerciali, con attenzione a insediamenti nella zona Sud di Reggio e azioni in grado di recuperare quella ‘evasione commerciale’ verso altre città, che a Reggio raggiunge il 21 per cento”.
MOBILITA’ “Ritengo estremamente positiva – ha aggiunto Ferrari – l’integrazione fra il Psc e il Piano della mobilità (Pum), per la progettazione delle infrastrutture e la promozione di una mobilità pubblica e alternativa all’automobile, a cominciare dalla rete delle ciclabili e dalle corsie preferenziali per i mezzi pubblici. Anche il Pum ragiona su Area vasta, come il Psc, per la mobilità fra comuni e con le città capoluogo vicine. Prioritari, per le grandi infrastrutture viarie, sono il funzionamento della direttrice di attraversamento Sud-Est e la Via Emilia Bis”.
57 AMBITI ED AREA VASTA “Il Psc ci consente di ragionare – ha concluso l’assessore – su 57 ambiti territoriali, in cui la città è stata suddivisa, ma sempre attraverso una visione complessiva e unitaria del territorio comunale, con strategie di ampio respiro e capacità di interpretazione degli scenari futuri. Un criterio che abbiamo applicato su scala maggiore, inserendo Reggio in un’Area vasta, che comprende Parma e Modena. Queste realtà urbane non devono solo collaborare, ma dialogare fattivamente fra loro, in particolare sui temi infrastrutturali”.
ALTRI INTERVENTI Sono intervenuti in Sala del Tricolore anche il presidente dell’Ordine degli architetti Walter Baricchi, che ha sottolineato l’importanza della bioedilizia e la necessità di mantenere monitorata costantemente l’attuazione del Psc; e Roberta Mori, sindaco di Castelnovo Sotto in rappresentanza dei 14 Comuni della cintura urbana intorno a Reggio, che ha apprezzato l’approccio del Psc riguardo all’Area vasta: “Reggio e i 14 comuni vicini costituiscono un distretto anomalo, ma di grande importanza e potenzialità. Ragionare in termini di Area vasta, quindi di pianificazione partecipata, di gravitazione e scambio, di convergenza su temi di vitale importanza, è un fatto positivo”.
L’incontro si è concluso con la firma, da parte dei partecipanti, del Verbale conclusivo della Conferenza di pianificazione per l’adozione del Piano strutturale comunale.