“Delle 68mila cartoline spedite ai cittadini reggiani perché si esprimessero a favore o contro il progetto ‘Campine’, ne sono state rispedite o consegnate direttamente a mano 2.200. Di questi cittadini, soltanto 25 si sono detti favorevoli, tutti gli altri contrari”. Lo ha detto oggi il presidente del gruppo An-Pdl in Consiglio comunale, Marco Eboli, presentando alla stampa “questo primo risultato della nostra iniziativa di democrazia diretta”. Con Eboli sono intervenuti il capogruppo della Lega Nord, Giacomo Giovannini e il consigliere di An-Pdl, Tommaso Lombardini.


“Il 70 per cento dei cittadini che hanno risposto – ha aggiunto Eboli – lo ha fatto rispedendo per posta la cartolina. Gli altri hanno portato a mano le singole schede o pacchetti di schede compilate. Tale partecipazione ci fa piacere, ci riempie di orgoglio. In vari casi i cittadini si sono anche firmati con nome, cognome e indirizzo. Le risposte sono arrivate da parti diverse della città”.
Per Giovannini, “questo risultato spiega perché l’Amministrazione comunale non voglia indire il referendum sulle microaree… ”.
Gli interventi si sono poi concentrati sul recente sgombero di nomadi rom, che avevano occupato un casolare di via Gramsci.

“E’ evidente – ha detto Giovannini – che i rom vanno dove sanno di trovare accoglienza e tale accoglienza a Reggio la trovano in modo indiscriminato. Dobbiamo rendere il terreno difficile a questa gente, che non deve venire e non ci serve. La situazione del casolare di via Gramsci era ben nota, era tale da otto mesi. Uno dei rom aveva addirittura chiesto e ottenuto la residenza. E ci risulta siano un centinaio i rom che vivono in casolari abbandonati. Questa politica dell’accoglienza indiscriminata è frutto di un retaggio ideologico del passato, che è negativo”.

Per Eboli, “è eccessivo ospitare i rom in un albergo a tre-quattro stelle, dopo lo sgombero. Forse bastava una Casa d’accoglienza. Questi rom non sono italiani e hanno un trattamento assai migliore dei sinti, che si dicono cittadini reggiani, ai quali sono destinate solo campine”.

“Reggio ha problemi di tenore metropolitano – ha concluso Lombardini – anche in fatto di nomadi, pur non essendo una metropoli. E’ un segnale però negativo, che deve fare riflettere. E poi chiediamoci: quanti sono i nomadi a Reggio? L’Amministrazione disse 80 nel campo di via Gramsci. Gli stessi ospitati parlavano invece di 200 persone”.