Il 25 e il 26 gennaio Modena ospita un workshop internazionale sull’epatite cronica da virus B, organizzato al Forum Monzani (via Aristotele 33, a partire dalle ore 14) dal professor Antonello Pietrangelo, coordinatore del Centro Malattie Eredometaboliche del Fegato (CEMEF) del Dipartimento Integrato di Medicina e Specialità Mediche del Policlinico di Modena. L’infezione cronica da virus B e l’epatite ad essa correlata rappresentano un problema sanitario di grande impatto clinico ed epidemiologico.

Si stima che siano circa 350 milioni nel mondo i soggetti con infezione cronica. Ogni anno si verificano più di 50 milioni di nuove infezioni. In regioni ad alta endemia, come Asia dell’est, Africa subshariana e Amazzonia, la percentuale di portatori cronici va da 10 al 25 % , nei paesi a bassa endemia come in Italia, la percentuale è intorno al 2%, pari a oltre un milione di soggetti.
L’infezione da virus dell’epatite B decorre talvolta in maniera asintomatica, talvolta in forma acuta e può evolvere in forma cronica fino ad arrivare, in alcuni casi, alla cirrosi o al tumore del fegato.

Il problema, nonostante le campagne di vaccinazione mirate, è tuttora di scottante attualità anche per la nostra area geografica soprattutto in seguito alle immigrazioni da regioni ad alta endemia. Mentre lo sviluppo di efficaci terapie antivirali permette oggi di ottenere buoni successi terapeutici in una significativa percentuale di pazienti con epatite cronica B, restano aperti diversi problemi gestionali e terapeutici in gruppi di pazienti con particolari assetti virologici o in popolazioni speciali di malattia.

Di questi e altri temi si occuperà il workshop modenese che metterà a confronto esperti internazionali di virologia ed epatologia clinica con lo scopo di discutere in modo esauriente problematiche quali l’epidemiologia, vaccinazione e la storia naturale, la terapia con interferoni e antivirali, il problema della evoluzione a tumore e la gestione clinica dei casi complessi come il cirrotico scompensato o il paziente trapiantato.

Esperti di profilo internazionale interverrando presentando lo “stato dell’arte” su questi argomenti. Lo scopo ultimo del meeting è di far emergere gli aspetti più rilevanti per la pratica clinica ed ottenere per quanto possibile un consenso tra gli esperti sulle linee di indirizzo per la gestione del paziente con epatite da virus B.
Il CEMEF ha avviato la sua attività al Policlinico di Modena nel 2004. Ogni anno, in media, segue 700-800 pazienti affetti da malattie epatiche incluso numerosi pazienti colpiti da epatite cronica da virus B. Il Centro svolge anche attività di ricerca nel campo delle malattie del fegato finanziate tra l’altro dalla Comunità Europea e da Telethon.