E’ prematura l’individuazione di microaree (cosiddette campine) destinate ad ospitare famiglie o piccole comunità di nomadi residenti nel comune di Reggio Emilia. Lo precisa con una nota il Comune.

Le notizie giornalistiche, diffuse in questi giorni, su possibili localizzazioni sono frutto di ipotesi, che non trovano alcun fondamento nella realtà. Su questo punto, infatti, l’Amministrazione comunale di Reggio Emilia non ha espresso orientamenti politico-amministrativi e non ha assunto atti deliberativi. Lo stesso vale per la scelta, non ancora avvenuta, della localizzazione della prima microarea, che sarà aperta in via sperimentale e ospiterà una piccola comunità familiare.

L’Amministrazione comunale ribadisce che tali decisioni saranno adottate soltanto al termine di una fase di confronto pubblico e di concerto con le Circoscrizioni.
Nelle nuove microaree troveranno posto soltanto i cittadini nomadi già residenti a Reggio Emilia, che sono Sinti per il 90 per cento. Non vi sono progetti di integrazione rivolti a nomadi non residenti.
Si sottolinea che i nomadi ospitati attualmente nel campo di via Gramsci sono 95.