Nasce nel segno della continuità e però con intenti progettuali anche fortemente innovativi l’edizione 2007 di “Tra-Monti, incontri musicali nell’Appennino Reggiano fra culture e tradizioni del mondo”. La rete di attori che ha unito le proprie energie e risorse per questo progetto comprende Ater, i Comuni di Castelnovo ne’ Monti, Casina e Villa Minozzo, l’Unione dei Comuni dell’Alto Appennino Reggiano (Busana, Collagna, Ligonchio, Ramiseto), il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, la Comunità Montana, con la Regione Emilia Romagna e la Provincia di Reggio Emilia.

L’ulteriore partnership con la Biennale del Paesaggio di Reggio Emilia ha offerto lo stimolo per legare sempre più le logiche della programmazione all’identità territoriale della nostra provincia. Tra-Monti è infatti la stagione estiva di concerti e spettacoli dove per eccellenza l’evento musicale si carica di una dimensione fortemente rituale e simbolica, per il fatto di essere inserito in contesti ambientali di grande suggestione e particolarità. Il nostro Appennino è ricco di scenari dotati di una forza evocativa che sarà capace di fare da suggestiva cornice ad un cartellone di eventi concepito all’insegna dell’originalità e della ricerca acustica innovativa.

Dalle sorgenti del Secchia di Collagna alla centrale elettrica di Ligonchio, dal rifugio San Lorenzo al Castello di Sarzano, nove appuntamenti musicali porteranno sulle nostre montagne alcuni tra gli esempi più caratteristici dei fermenti che nascono dall’humus delle tradizioni popolari di paesi anche lontani o poco conosciuti.

Cornice del primo appuntamento è l’inconfondibile ed isolato profilo a forma di nave della Pietra di Bismantova previsto per il 7 luglio a Castelnovo ne’ Monti con una produzione originale del Festival: Tamburi di pietra, un progetto speciale in prima assoluta che sarà allestito nel piazzale della spettacolare Pietra di Bismantova e dedicato alle percussioni di tre aree geografiche molto importanti per questo genere strumentale: l’Africa occidentale, il Brasile, l’Italia meridionale. Tre gruppi – Artale Afro Percussion Band, Capoeira dois, Malicanti – a scandire il ritmo su dun, dun, sabar, djembé, talking drums, berimbao, timbau, tammorre, tamburelli e altri strumenti di percussione accompagnandosi anche con danze tradizionali tipiche delle tre regioni.
L’11 luglio al Castello di Sarzano toccherà al Motion Trio, tre fisarmonicisti che hanno rivoluzionato l’uso dello strumento, proponendone inedite modalità espressive tra musica minimale, jazz e rock. Il concerto si terrà nel luogo più importante del territorio di Casina, il Castello di Sarzano, con il suo borgo annesso, di cui si hanno testimonianze già a partire dai tempi di Matilde nel 958. Il castello si poneva a difesa della strada che saliva da Reggio Emilia verso i valichi per la Toscana. Dell’antica struttura restano oggi solamente l’alta torre, adibita a campanile, l’imponente mastio ed i resti della cinta muraria.
Il 15 luglio, a Febbio, Taraf da Metropulitana, un trascinante ensemble di musicisti zingari arrivati da pochissimo nel nostro Paese con il loro ricco repertorio di melodie tradizionali del cuore dei Carpazi, che alternano con anche canzoni napoletane, tarantelle e standard internazionali. Il borgo di Febbio insieme a Monte Orsaro è l’ultimo paese della Val d’Asta. Posto ai piedi del monte Cusna è, per la sua posizione, paese di villeggiatura estiva e invernale.
Il 22 luglio a Pratizzano di Ramiseto “Il soffio dei Balcani – Notte di note d’oltremare”, un altro progetto speciale per Tra-Monti che coinvolge tre formazioni in un quadro dei repertori musicali che dialogano sulle due sponde dell’Adriatico. Musica di fanfara e bande di paese con Bandadriatica, ritmi dei porti d’oltremare con Tirana Connection Duo e hora, sirba, doina con il duo Gypsy Star dalla Romania. Pratizzano è caratterizzato da un’ampia zona di prateria che un tempo veniva utilizzata dai ramisetani come prati pascolo. La Località è ricca di vegetazione arborea che si alterna tra ampie praterie.
In estate si possono fare bellissime passeggiate a cavallo o sdraiarsi al sole sui prati ampi della zona.

Presso la suggestiva centrale Enel di Ligonchio si terrà il successivo evento del 29 luglio. Ligonchio è il più alto dei comuni dell’Appennino Reggiano, situato tra la splendida valle dell’Ozola e quella del Secchia, in prossimità delle pendici del monte Cusna. Alle porte del centro abitato è visibile l’imponente centrale, realizzata nel 1922 per conto della Edison. L’edificio Liberty è costituito da un lungo corpo di fabbrica cui si attestano perpendicolarmente tre strutture (la ex sala dei trasformatori, una precedente centrale dismessa e un edificio per abitazione e uffici).
Accanto alla centrale si può vedere ancora oggi, anche se non è più abitato, il villaggio per dipendenti. La raffinatissima voce di Yasmin Levy esplorerà il repertorio legato al mondo della lingua Ladina, che trovò le sue radici in Spagna nel secolo XV, raffinandosi nell’incontro con l’ebraico e diventando lingua indipendente nel bacino del Mediterraneo. Romanze-ballate, poemi narrativi e drammatici oppure Kantigas, canzoni liriche delle quali le più popolari sono le canzoni d’amore; brani di grande intensità e a volte intrisi da una vena melodica tipica della canzone medievale spagnola.
Il 30 luglio si torna a Castelnovo ne’ Monti con la Martin Lubenov Orkestar, composta dai più famosi musicisti rom della Bulgaria. Questo organico propone musica agile e tuttavia melanconica, molto mediterranea, interpretata con grande maestria esecutiva. La posizione geografica baricentrica tra le valli del Secchia e dell’Enza, Reggio Emilia e il passo del Cerreto, ha da sempre fatto di Castelnovo il centro servizi dell’Appennino reggiano, tanto da essere definita “la capitale della montagna reggiana”. La cittadina, che è oggi la più popolosa dell’Appennino, sorge di fronte alla Pietra di Bismantova il cui profilo caratterizza molte vedute della montagna reggiana.
Doppia data, il 4 e 5 agosto alle sorgenti del Secchia poi a Busana, per la Jaipur Maharaja Brass Band, guidata dall’istrionico Amrit Hussein, una nuovissima formazione proveniente dal Rajasthan che attinge il suo repertorio dal folklore ma anche dalle nuove musiche di strada di questo stato del nord-ovest dell’India. Al centro dell’esibizione un fachiro abilissimo e una virtuosa ballerina rajasthana. Queste sorgenti rappresentano uno splendido anfiteatro glaciale, al cui fondo è presente un vasto ripiano erboso detto Prataccio (ampio lago estinto), già attraversato dal secolare confine tra Stati Ducali diversi: Ducato di Modena, Ducato di Parma, Granducato di Toscana.
L’ampia conca erbosa, sovrastata dall’imponente anfiteatro glaciale di Monte Alto ed alla cui base sono accumulati grandi massi franati e abbondanti falde di detrito, è incisa da numerosi rivoli segnalati in estate dai fiori dorati della calta. Poco più a valle di un cordone morenico le acque si riuniscono e inizia il percorso del torrente. L’area, di grande interesse paesaggistico, permette un’ampia visuale sulla valle del fiume Secchia, serrata tra il massiccio dell’Alpe di Succiso, Monte Casarola e dei monti La Nuda, Maccagnino.
Tra-Monti si concluderà il giorno di Ferragosto, a Castelnovo ne’ Monti, con gli Acquaragia Drom, in concerto con musiche dalle province zingare d’Italia. Canzoni e balli dagli Urali agli Appennini, dal Vesuvio alle isole del Mediterraneo, proposti nell’originalissimo stile zingaro italiano forgiato da questo composito gruppo.