I Centri sociali e le circoscrizioni di Reggio Emilia hanno avuto un ruolo essenziale nella realizzazione del “Centro de saude”, il Centro di salute di Pemba, che dal dicembre scorso è attivo in un quartiere periferico di cui prende il nome, “Mondlane”, accogliendo mamme e bambini e compiendo opera di prevenzione all’Aids per un bacino di 9.000 persone.

Grazie al loro impegno, Centri sociali e Circoscrizioni hanno raccolto infatti un contributo superiore al 10% del valore complessivo del progetto, circa 16mila euro, e hanno di fatto “adottato” una circoscrizione in più, la Eduardo Mondlane di Pemba. L’iniziativa è stata presentata oggi al Centro sociale Quaresimo da Graziano Delrio sindaco di Reggio Emilia, Franco Corradini assessore alla Coesione sociale, Serena Foracchia amministratore unico di Reggio nel Mondo, Villiam Orlandini del coordinamento delle Circoscrizioni di Reggio Emilia, Paolo Zambonelli presidente del Coordinamento centri sociali Ancescao e Riccardo Faletti di Arci solidarietà.
Il Centro di salute di Pemba si avvia ora verso la seconda parte, con un partenariato allargato e continuando l’impegno con la popolazione amica di Reggio Emilia.

“A Pemba tutti conoscono Reggio – ha detto il sindaco Delrio, che nel marzo scorso ha inaugurato il Centro di salute – e identificano l’Italia con la nostra città, un po’ come se l’Italia fosse a Reggio. Ciò dimostra quanto sia e sia stato grande l’impegno di solidarietà, di aiuto realizzato da Reggio per la popolazione di Pemba”.
“Nel corso della mia visita in Mozambico – ha proseguito il sindaco, rivolgendosi ai rappresentanti di Centri sociali, associazioni e istituzioni presenti – ho potuto provare l’orgoglio di rappresentare la nostra città e tutti voi che siete impegnati in questo progetto. Perché è grazie a voi che tutto questo può avvenire: i vostri mattoni sono una parte importante del Centro di salute, un luogo accogliente, in una realtà di grande povertà”.
“Questa iniziativa – ha detto l’assessore alla Coesione sociale, Corradini – rinnova un legame storico fra Reggio e Pemba, è un’importante azione di solidarietà e un’opportunità di riflessione, per noi, su certe realtà del mondo, realtà di profonda povertà, in cui sono negati diritti elementari, non solo il diritto alla salute. Con queste nostre azioni diciamo che un altro mondo è possibile”.

Il progetto di costruzione dell’ala materno-infantile del Centro di salute “Eduardo Mondlane” è nato da una concertazione avuta con il sindaco di Pemba, con l’assessorato alle Politiche sanitarie del Comune stesso e con la direzione provinciale della Salute di Cabo Delgado.
La realtà di Pemba, ancora molto periferica, ha un tasso medio di sieropositivi pari al 7,5% della popolazione, ma probabilmente sottostimato. In una provincia rurale in cui i tassi di alfabetizzazione e scolarizzazione sono ancora bassi si stima che, senza azioni di prevenzione efficace su questo territorio, negli anni 2009-2010 la percentuale di sieropositivi possa raddoppiare.
Gli amministratori locali da subito hanno comunicato questa preoccupazione chiedendo a Reggio Emilia di lavorare su questa priorità.
I partner che hanno raccolto questa richiesta del Comune di Pemba e del Comune di Reggio Emilia, con Reggio nel Mondo, sono la Regione Emilia Romagna, Arcisolidarietà di Reggio Emilia, l’organizzazione non governativa Gvc di Bologna, le Circoscrizioni e i Centri sociali reggiani che, immediatamente dopo l’avvio del progetto, nel giugno 2005, si sono messi al lavoro per reperire fondi.
Con l’aiuto di giovani e anziani dei quartieri e dei centri sociali di Reggio Emilia si è potuto infatti terminare la copertura della costruzione e garantita la piastrellazione della sala parto, che hanno consentito la chiusura dell’opera secondo gli standard ministeriali locali e hanno dato valore a quanto realizzato.
Durante la raccolta fondi, avvenuta con una quarantina di iniziative pubbliche e di animazione in due anni, le strutture sul territorio reggiano hanno inoltre contribuito a una diffusa opera di informazione, facendo conoscere le condizioni di vita del Mozambico e questo nuovo progetto che lega le città di Reggio Emilia e di Pemba.

Oggi è terminata con successo e soddisfazione della popolazione locale la fase di costruzione.
Il Centro di salute risponde al bisogno di dare sicurezza e igiene alle donne nel parto, supporto nella pianificazione famigliare e nella lotta alla diffusione dell’Aids e delle malattie sessualmente trasmissibili in un quartiere nell’area di espansione della città.
L’impegno del Comune di Reggio Emilia verso Pemba è in corso dal 1975, un impegno testimoniato anche, nelle sue ultime presenze, dalla mostra fotografica “Pemba andata e ritorno” di Cinzia Gradellini, tenuta a palazzo Casotti e promossa da Arci Solidarietà, Reggio nel Mondo, Comune di Reggio Emilia.
Il progetto del Centro di salute continua ora con l’attivazione di reti locali, soprattutto giovanili, in grado di garantire sostegno alle famiglie malate e per promuovere attività di prevenzione all’Aids nei quartieri.
Non è quindi solo un progetto di costruzione, ma di un’esperienza di cooperazione decentrata, che unisce i municipi e i quartieri delle due città.
Il Centro di salute dovrà conoscere ora una nuova fase di sostegno per continuare a essere operativo e per consolidarsi come punto di riferimento per la comunità.
E’ in progettazione una seconda fase, con un partenariato allargato al fine di rafforzare le azioni del centro e costruire un tessuto di attività informative sul tema dell’Aid