Il progetto di riqualificazione del Parco Alcide Cervi validato dalla Consulta Verde e approvato all’unanimità dalla Giunta comunale (il giorno 6 dicembre 2006) è stato pensato con l’obiettivo di restituire il parco stesso alla città nel suo pieno utilizzo di spazio pubblico 12 mesi all’anno, di arena per gli spettacoli, di area di gioco per i bambini, di spazio di relazione per tutti coloro che lo frequentano e per gli studenti delle scuole vicine, oltre che si luogo di attività sportiva per i cittadini reggiani, ma soprattutto di valorizzazione del verde esistente, che versa ora in un precario stato di conservazione, come rilevato dalla relazione tecnica sulla valutazione di stabilità del consulente Giovanni Morelli, i cui effetti sono in parte già presenti e in parte mostrano segni evidenti di progressiva alterazione.

Rispetto al progetto generale presentato e approvato, si ricorda che sono stati censiti 183 alberi, di cui 40 sono stati giudicati incongrui e abbattibili, ma che si prevede anche il nuovo impianto di 46 alberi per un totale di 189 alberi: quindi più degli attuali presenti al parco. Per gli altri alberi è prevista opera di manutenzione e potatura dei rami secchi. Sono inoltre presenti nel progetto 423 arbusti, 1.500 erbe perenni tappezzanti, con un netto incremento della diversità delle specie presenti. Verranno inoltre eliminate tutte le superfici in asfalto e cemento. Per gli alberi considerati in posizione incongrua per una crescita equilibrata, e inseriti nel numero da eliminare, verrà valutato l’eventuale trapianto in altra area.

Occorre sottolineare che nei giorni scorsi l’Amministrazione comunale, che rappresenta gli interessi di tutti i cittadini, tra cui coloro che hanno organizzato la raccolta di firme, ha incontrato e ascoltato nei giorni scorsi i rappresentanti del Comitato. In seguito a questo incontro, l’Amministrazione si è impegnata, attraverso la disponibilità assicurata dall’assessore alla Città storica, Mimmo Spadoni, a riconsiderare, all’interno del disegno progettuale, il numero e i tempi degli alberi da sostituire. A tale scopo è stato dato mandato ai tecnici di compiere una verifica sul progetto approvato.

La sostituzione dei 40 alberi era stata prevista, in seguito a studi specifici, in base alla evoluzione negativa del parco, che ha visto diminuire negli anni la qualità e il numero degli alberi presenti per l’alta densità e la mancanza di scelte. Lo dimostrano i numeri: il censimento del 1981 rilevava la presenza di oltre 300 alberi al parco Tocci; nel 2004 il numero era sceso a 189 e oggi gli alberi sono 183.

Si sottlolinea che nella relazione tecnica di Giovanni Morelli sulla stabilità delle piante, a supporto del progetto, si identificano tre categorie di piante con diverso grado di incongruità: pericolosità immediata, pericolosità a medio periodo, impossibilità di sviluppo armonico.

Primo caso: “In alcuni casi i riscontri sia visivi, sia strumentali – scrive Morelli – hanno evidenziato gravi problematiche strutturali, delle quali si è prescritto l’abbattimento”.
Secondo caso: “E’ opportuno ricordare che per diversi altri esemplari arborei si è riscontrata una situazione di pericolosità non immediata, ma comunque associata ad una rapida progressione delle alterazioni presenti. Per questi esemplari potrà essere suggerito l’abbattimento in virtù della probabile futura recrudescenza delle problematiche fitopatologiche riscontrate”.

Terzo caso: “Alle due categorie descritte ne va aggiunta una terza. Vi sono esemplari che, pur non presentando patologie particolari, non hanno caratteristiche di pregio estetico o funzionale o, comunque, sono collocati in condizioni che non ne prevedono il futuro armonico sviluppo. Alberi assai prossimi ai manufatti o in condizione di spiccata subordinazione”.

Scheda sul progetto
Il progetto elaborato dallo Studio di paesaggistica Baldi parte dall’analisi delle criticità presenti al parco Cervi: illuminazione poco efficiente, eccesso di vegetazione e difficoltà nella sorveglianza, la mancanza di punti di riferimento e di interesse, un fattore psicologico negativo dovuto alla scarsa qualità complessiva del luogo.
Per quanto riguarda la vegetazione, nello specifico: l’impianto arboreo è eccessivamente denso e presenta problemi di sicurezza statica; evidenti sintomi di patologie fitosanitarie, i volumi vegetali presenti, a causa di una crescita spontanea e impropria in un contesto di parco urbano, pregiudicano il godimento del parco e ne minano l’evoluzione. Dal punto di vista architettonico, l’assenza di una trama adeguata impedisce la fruibilità da parte dei cittadini dell’intera superficie, mentre gli arredi e le attrezzature versano in una condizione desolante. Appare inoltre poco adeguato il rapporto di visibilità tra l’esterno e l’interno e gli ingressi non sono sufficientemente invitanti e funzionali.
Le superfici risultano scarsamente calpestabili durante tutto l’anno e mancano spazi per attività ludiche e sportive o di aggregazione.

Gli obiettivi del progetto sono di far assumere al verde una forte rilevanza, per tutta la città storica, aumentando anche l’offerta dei servizi per la residenza. L’intervento è volto a eliminare le situazioni di rischio, determinate dalla scarsa qualità del sistema di illuminazione che non permette di sfruttare in modo totale e sicure le potenzialità del parco, a creare una veduta generale dell’area in tutte le sue parti per consentire a tutti i fruitori di incontrarsi in un luogo tranquillo. Per questo motivo l’area spettacoli concava viene sostituita con un’area spettacoli a raso, che permette la visibilità e un miglior controllo della zona.