Alla vigilia di un Primo Maggio nel segno di un rinnovato impulso alla lotta contro il lavoro nero la Provincia di Reggio Emilia ha messo a punto, in coerenza con le recenti strategie pubbliche promosse dalla locale Prefettura, due nuovi importanti strumenti che vanno proprio in questa direzione.

Da una parte, inizia la costruzione della Banca dati degli appalti e sub-appalti pubblici che è previsto sia a regime entro un anno, dall’altra si spingerà invece sul pedale della prevenzione e della formazione, in particolare consolidando, in accordo con Enti Ispettivi e Forze sociali, la sperimentazione in atto dal 2004 di standard minimi formativi in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.

“Si tratta di due progetti molto concreti – commenta – l’assessore provinciale al Lavoro Gianluca Ferrari – che alzano l’asticella della qualità del mercato del lavoro, sia per ciò che attiene la sua salubrità, sia per ciò che riguarda la crescita professionale dei lavoratori”.

La Banca dati degli appalti e sub-appalti pubblici nasce in seno al Protocollo contro il lavoro nero negli appalti di opere pubbliche siglato da Provincia, Comuni ed altre stazioni appaltanti pubbliche nell’ottobre scorso. In essa dovranno confluire tutte le notizie relative ai bandi, alle aggiudicazioni di lavori edili, di manutenzioni a carattere edile e di fornitura di servizi inerenti l’edilizia, ma anche le informazioni che riguardano le imprese esecutrici, gli eventuali subappalti e forniture e le denunce di inizio lavori nei cantieri pubblici di tutto il territorio provinciale. La Banca dati verrà realizzata insieme alla Nuova Quasco, società pubblica partecipata da Regione e Provincia, che ha come fine la qualificazione degli appalti pubblici o privati.

“L’istituzione di questo strumento – dice ancora l’assessore Ferrari – introduce nel settore edile reggiano un ulteriore elemento di vantaggio, poiché rende il mercato del lavoro legato agli appalti pubblici più trasparente. Tale strumento sarà un ulteriore tassello della strategia volta a favorire la diffusione di una cultura del lavoro basata sulla legalità, sulla concorrenza leale e sulla dignità del lavoratori, valori che vanno riaffermati con forza e non solo a parole, ma attraverso azioni concrete. Se pensiamo che sul volume totale degli appalti, quelli pubblici rappresentano il 18%, ci rendiamo conto di quanto l’istituzione della Banca dati potrà incidere sulla trasparenza dell’intero comparto”.

Accanto ad essa si affianca poi, sul versante della prevenzione, l’introduzione degli standard minimi formativi obbligatori in tema di sicurezza sul lavoro. Nel corso dell’anno nel Comitato Provinciale di concertazione su prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro (costituito da Provincia, Ausl e gli altri enti ispettivi, associazioni datoriali e organizzazioni sindacali) si punterà a consolidare ed estendere l’esperienza, unica in Italia, degli standard di contenuto e di durata minima dei corsi da somministrare ai lavoratori, mentre verranno intensificate iniziative formative tese ad accrescere il livello di consapevolezza in materia di sicurezza, sia tra i lavoratori che tra gli imprenditori. Una particolare attenzione, inoltre, sarà posta alla formazione in materia di sicurezza per i rapporti di lavoro cosiddetti atipici e per i lavoratori stranieri.