Ivan Losapio, il super testimone dell’assassinio dell’imprenditore Christian Cavaletti, 34 anni, avvenuto il 30 novembre scorso a Reggiolo, non ha riconosciuto Davide Ravarelli, l’uomo arrestato qualche giorno dopo l’omicidio e attuale compagno della moglie dell’imprenditore ucciso, anche lei indagata.


Il confronto tra il testimone Ivan Losapio e Ravarelli e’ avvenuto in Tribunale a Reggio Emilia, dove l’accusato e’ stato accompagnato dal carcere. Losapio disse che quella sera, mentre portava i primi soccorsi a Cavaletti, aveva visto fuggire un uomo alto circa 1.75, con capelli scuri e ‘tirati’ con il gel. Gli inquirenti sospettano che fosse Ravarelli, ma Losapio, che dalla notte dell’omicidio e’ ospite da parenti in Puglia e non abita piu’ a Reggiolo, ha detto in Tribunale di non essere in grado di riconoscerlo.
Tra gli indagati anche la moglie della vittima, Francesca Brandoli, non arrestata perchè in attesa del suo terzo figlio. Ora il piccolo e’ nato e il Tribunale dei Minori lo ha sottratto alla madre, che e’ agli arresti domiciliari a Modena. Gli altri due figli, di pochi anni, sono affidati ai genitori di Cavaletti: il Tribunale li aveva affidati alla vittima poche ore prima che l’uomo fosse ucciso. Gli inquirenti ritengono la donna complice di Ravarelli, ma lei nega, pur ammettendo di essere stata nelle vicinanze la sera del delitto: afferma pero’ di aver visto l’aggressione e che sarebbe stata compiuta, a suo dire, proprio da Losapio.