“Con particolare riferimento alle dichiarazioni di Giuseppe Pagliani, in merito alla questione di Gambarata, apparse oggi sui giornali, invito Pagliani ad utilizzare toni più consoni nel pur legittimo diritto di critica”.

“Se da un lato mi risulta difficile capire di cosa dovrebbero vergognarsi l’amministrazione di Castellarano e il consigliere provinciale Lusoli, dall’altro vorrei ricordare che per quanto mi riguarda non ho mai sentito il bisogno di vergognarmi per Pagliani, nemmeno quando, come riportato allora dai giornali, veniva rinviato a giudizio per la raccolta di firma false a Castellarano, reato per il quale non è stato celebrato il processo in quanto depenalizzato da una legge del precedente Governo giudicata peraltro recentemente incostituzionale. Lui risponda alla sua coscienza come io alla mia. Ritengo che sarebbe più opportuno che ognuno di noi tenesse per se certi epiteti.
Per quanto invece riguarda strettamente il progetto di Gambarata, l’amministrazione comunale si è sempre tenuta e si atterrà: a quanto previsto dai piani provinciali, agli atti assunti dal Consiglio provinciale ed agli accordi stipulati tra Comune, proprietà e Provincia. Nello specifico, il Piano provinciale attività estrattive prevede per Gambarata un piano di riqualificazione con la possibilità di movimentazione e commercializzazione di materiale. In tal senso venne stipulato un accordo di programma fra Provincia, Comune e proprietà che definiva modi e tempi per la riqualificazione. Gli atti seguenti, sottoscritti dal Comune di Castellarano, hanno sempre rispettato questi impegni.
In data 15 febbraio 2007, il Consiglio provinciale di Reggio Emilia ha poi approvato un Ordine del giorno con il voto positivo di quasi tutti i consiglieri, ad eccezione di An e Prc, che si sono astenuti. In tale documento viene riconosciuta la validità del piano di riqualificazione per Gambarata e si impegna la presidente e la Giunta provinciale a:

1-individuare le azioni utili alla migliore soluzione possibile per riqualificare l’ambito territoriale di Gambarata;
2-verificare con il Comune di Castellarano il progetto, al fine di valutare l’eventuale quantitativo di prelievo ( di materiale) necessario al finanziamento dell’operazione di riqualificazione e recupero;
3-tenere in considerazione gli obiettivi della Biennale del paesaggio;
4-assicurare ai cittadini che ogni operazione garantirà il massimo livello di sicurezza idrogeologica del territorio;
5-coinvolgere la Commissione consigliare provinciale competente sul progetto di riqualificazione prima della conclusione dell’iter amministrativo.
A seguito di ciò, correttamente, la proprietà ha ritenuto di richiedere la sospensione dell’esame del progetto presentato al fine di riformularlo, tenendo conto di queste indicazioni.
In conclusione: con la sua astensione e non con il voto contrario in Consiglio provinciale, Pagliani ha così di fatto avvallato questa impostazione, il che mi pare assai diverso da quanto da lui sostenuto oggi sui giornali”.