Non poteva riuscire meglio la giornata di approfondimento sulla figura di Fabrizio De André alla quale, proprio ieri alla presenza di diverse autorità, ma soprattutto di una grande folla, era stata dedicata la nuovissima sala teatrale.


Oggi, alla presenza di un pubblico altrettanto folto che ha gremito il teatro in ogni ordine di posti, l’interessantissimo convegno, assolutamente inedito nel suo genere, alla presenza del ministro Pierluigi Bersani nell’insolita veste di grande appassionato e cultore dell’opera di De André , David Riondino, Lucio Fabbri, Roberto Vecchioni e Mario Luzzatto Fegiz del Corriere della Sera che ha moderato con competenza e sagacia il dibattito. Tanti i ricordi personali, gli approfondimenti sul grande poeta cantautore, sulla sua musicalità, le parole, il forte impegno a favore di più deboli, i diversi, gli emarginati dalla società.


Applauditissima Lisetta Carmi, per le straordinarie foto (in mostra fino al 6 gennaio) della Genova degli anni 60 e 70 e tanti riconoscimenti per lo scultore sardo Pinuccio Sciola che ha suonato magistralmente una sua pietra scolpita.


In sala, anche oggi, Dori Ghezzi De André che per due giorni è stata a Casalgrande partecipando con grande interesse e una vena di giustificata commozione a tutti i momenti istituzionali e di spettacolo in programma.


A conclusione della due giorni, questo il commento del sindaco Andrea Rossi: “Sul centro culturale e sul teatro abbiamo investito molto: ben 6.5 milioni di €. Certo i soldi sono tanti e tante sono le opere di cui abbiamo bisogno a Casalgrande.
Ma io penso che sia preciso dovere di chi amministra farsi carico delle proprie responsabilità e se è necessario andare in direzione ostinata e contraria, per usare una frase di Faber, se la contrarietà è il luogo comune, il potere forte, l’arroccamento al privilegio dei soliti pochi e noti e soprattutto se la contrarietà e il non volere farsi carico delle esigenze di una comunità in trasformazione.
Casalgrande e la sua Comunità hanno intrapreso una nuova strada che non può più essere quella dello sviluppo incondizionato e a qualunque costo. Casalgrande deve riflettere, interrogarsi, guardare ad un futuro diverso con bisogni diversi.
Ebbene sono convinto – l’amministrazione comunale è convinta – che tutto questo si giocherà proprio sulla cultura: la cultura del rispetto, della tolleranza, del vivere in un luogo a misura d’uomo”.