Si allargano le opportunità di impiego per le persone con gravi disabilità. Nei giorni scorsi, nella sede dell’Assessorato al Lavoro della Provincia, è stata firmata la Convenzione quadro per l’affidamento, da parte delle imprese obbligate, di commesse di lavoro alle cooperative sociali di tipo B per un importo pari alla retribuzione del disabile, maggiorata almeno del 20% (quota che va a ricoprire gli oneri relativi alle misure di accompagnamento).


Un modo alternativo, nei limiti del 30% della quota d’obbligo, di adempiere agli obblighi previsti dalla legge 68/99 sul collocamento mirato: non solo assunzione diretta in azienda, ma anche lavoro esterno in una cooperativa sociale. Sulla base della Convenzione quadro – siglata tra Provincia e tutte le parti sociali rappresentate nella Commissione provinciale Tripartita – gli inserimenti nelle cooperative sociali saranno disciplinati da “convenzioni singole”, sottoscritte dalla Provincia con le aziende e le cooperative interessate, basate su un rapporto di commessa instaurato fra le stesse ed un programma di inserimento del disabile, con l’obiettivo finale della stabilizzazione del rapporto di lavoro, anche mediante assunzione da parte delle imprese committenti o delle cooperative sociali stesse.
L’importante intesa è stata illustrata questa mattina nel corso di una conferenza stampa, svoltasi a Palazzo Allende alla presenza dell’Assessore provinciale al Lavoro Gianluca Ferrari e dei rappresentanti delle parti sociali, in particolare erano presenti Lucio Puleo di Assindustria, per il mondo imprenditoriale, Anna Valcavi della Cgil, per le organizzazioni sindacali e Roberto Magnani di confcooperative per le centrali cooperative.

“La possibilità d’inserire i disabili gravi nelle coop sociali – spiega l’Assessore provinciale al Lavoro Gianluca Ferrari – viene offerta dall’articolo 22 della legge regionale n. 17 del 2005, che superando i limiti e l’indeguatezza dell’art.14 del D.Lgs n. 276/2003, se da una parte viene incontro alle imprese, dall’altra offre un’opportunità in più ai disabili di inserirsi in situazioni lavorative tipiche del mercato del lavoro protetto. In questo modo si valorizzano anche le esperienze ed il ruolo della cooperazione sociale nel sistema produttivo provinciale. L’applicazione dell’art.22 rappresenta nel suo complesso un’esperienza innovativa e sperimentale”.
L’Assessore ha poi sottolineato il lungo e complesso lavoro di concertazione che ha preceduto la firma dell’intesa “poiché si è tenuto soprattutto alla costruzione di uno strumento di qualità, che integra ed allarga la gamma di quelli già a disposizione, volti ad accrescere l’occupabilità e a favorire così l’inserimento lavorativo stabile ne
l mercato del lavoro delle persone maggiormente a rischio di discriminazione”.
“Le imprese – ha detto Puleo – valutano positivamente l’accordo raggiunto, nella cui definizione la Provincia ha avuto un importatnte ruolo di mediazione. La convenzione, di cui condividiamo in pieno gli obiettivi, valorizza tra l’altro il rapporto di collaborazione tra imprese private e mondo cooperativo”. Soddisfazione è stata espressa anche da Roberto Magnani che ha auspicato una intensificazione delle occasioni d’impiego per i disabili. “A Reggio – ha detto – sono operanti 38 cooperative sociali d’inserimento lavorativo che offrono diverse opportunità lavorative non solo nel tradizionale campo della componentistica, ma anche nella grafica e nell’informatica”.
Anna Valcavi ha sottolineato la complementarietà del nuovo strumento affermando tra l’altro: “per noi la tutela del disabile è prioritaria rispetto a tutti gli altri elementi, perciò la fase di monitoraggio sulla reale efficacia degli inserimenti sarà importantissima”.