Nonostante sapesse di essere clandestino e di
non aver ottemperato ad un ordine del questore di lasciare l’Italia, si è presentato in caserma per ritirare il passaporto.

Besnik Kubeja, albanese di 28, nel gennaio del 2005 si era rifugiato in Albania riuscendo così a sfuggire all’operazione ‘Gringo’ dei carabinieri del Reparto operativo del comando provinciale di
Reggio Emilia, che aveva permesso di smantellare cinque sodalizi criminali di matrice italo-albanese, collegati tra loro e in contatto con alcune
cosche reggine e del crotonese della ‘Ndrangheta, dediti al traffico di sostanze stupefacenti del tipo cocaina che smerciavano nel Nord Italia.
Ai carabinieri che non avevano mai perso le sue tracce, non era passato inossewrvato tre mesi dopo, al suo ‘rientro’ nel reggiano. In quell’occasione, infatti, i militari gli avevano notificato un’ordinanza di custodia cautelare
in carcere emessa dal Tribunale di Bologna per associazione a delinquere, finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e allo spaccio. Era stato rintracciato in un’abitazione sull’Appennino reggiano dove c’erano nascosti mezzo chilogrammo di cocaina, sostanza da taglio e
confezionamento, un bilancino di precisione e circa 700 euro in contanti.In carcere doveva scontare 4 anni e 6 mesi, ma lo scorso 3 agosto è tornato libero grazie all’indulto.
Nel frattempo gli è stato notificato un provvedimento di espulsione emesso nei suoi confronti dal questore di Reggio Emilia, che lui non ha ottemperato. E così quando ieri, si è presentato in caserma per ritirare il
passaporto che gli era stato sequestrato è finito nuovamente in manette.