Sull’Appennino reggiano, fino al 27 agosto,
c’è un’occasione da non perdere: l’apertura della Pieve di Toano, una delle più antiche costruzioni religiose della zona, anteriore all’epoca di
Matilde di Canossa.


La pieve, dedicata a Santa Maria Assunta, si trova sull’antica strada degli Attonidi (famiglia toscana da cui discendeva Matilde), che collegava Canossa a Lucca, città originaria della stirpe canusina. Il primo documento risale al 980 ed è un diploma dell’imperatore del Sacro Romano Impero, Ottone II.
Nella costruzione giunta fino a noi c’è una mensa d’altare monolitica, collocata nel presbiterio che reca incisa la data del 1109. La pieve è una
costruzione interamente in sasso, ricoperta di lastre di ardesia, con una facciata a capanna.
L’interno è a tre navate, con colonne e capitelli scolpiti, e conserva tutta la bellezza rustica e solenne delle costruzioni romaniche più antiche, che neanche l’incendio appiccato dai tedeschi nel secondo conflitto mondiale è riuscito a scalfire.
La costruzione si trova a 944 metri, sulla cima che sovrasta il paese di Toano: il panorama spazia dalle cime appenniniche, alla Pietra di Bismantova, a larga parte della pianura padana verso nord.

La pieve è aperta nei festivi, dalle 15 alle 18. Alla visita merita di essere abbinata una puntata al Centro studi ‘I Ceccati’, che si trova nel vicino borgo di Stiano, paese che diede i natali
alla dinastia dei Ceccati, scultori e architetti che tra il 1600 e il 1800 operarono tra le valli del Dolo e del Secchia, realizzando sculture in
legno e in pietra. Iaugurato nell’agosto del 2005, il Centro contiene una mostra fotografica
permanente dedicata alle opere dei Ceccati. Aperto sabato e domenica 9-12 e 15-19. Info: Tiziana Coriani 333/9782453, Giuseppe Lombardi 339/4153338.