Strani segnali provengono dalla maggioranza che sostiene la giunta Pattuzzi. I quindici consiglieri che hanno votato la fiducia al Sindaco con l’adozione del PSC ieri sera in Consiglio Comunale si sono ritrovati uniti e coesi attorno a delle scelte frutto di impostazioni ideologiche e personali.


Al centro del dibattito l’ODG presentato da Luca Caselli (AN) avente per oggetto la riqualificazione della Piazza Martiri Partigiani.
Sono stati presentati due emendamenti, uno dal gruppo dei DS e uno da Antonio Caselli (APD).
Maggioranza coesa sull’emendamento presentato dal gruppo dei DS (sugli scudi il Presidente Barbolini nell’inusuale veste di consigliere di parte), “imbarazzata” invece in occasione del voto sull’emendamento proposto dal consigliere di APD Antonio Caselli. Non hanno partecipato al voto Usai (Comunisti Italiani) e Caserta (Gruppo Misto) uscito dal civico consesso in anticipo rispetto alla fine dei lavori.
L’emendamento proposto da Antonio Caselli (che chiedeva alla giunta di considerare il Duomo di San Giorgio come “luogo principale della piazza da valorizzare”) è stato votato favorevolmente da dallo stesso Antonio Caselli, da Scalabrini e Tincani (Margherita), da Cardone e Giovanardi (Gruppo Misto), da Luca Caselli (AN) e da Menani (Lega); contrari Rifondazione Comunista e DS (eccetto il consigliere Lodesani che si è astenuto); stranamente astenuti il Sindaco, i consiglieri Bonvicini, Vandelli, Righi (Margherita) e Forza Italia.


Non era possibile votare l’ODG tenendo conto dell’importanza del Duomo di San Giorgio nell’ambito della riqualificazione della Piazza Martiri Partigiani?
Perché il Sindaco e tre consiglieri della Margherita si sono astenuti sull’emendamento proposto da Antonio Caselli?
Forse queste scelte sono la conseguenza di una svolta laicista di buona parte della maggioranza consiliare e della giunta Pattuzzi che vede con sospetto (e forse con insofferenza) le proposte di ispirazione cattolica e che crea evidenti difficoltà all’interno della Margherita ma anche qualche imbarazzo nei DS.
Con queste premesse sarà possibile parlare in tempi brevi di gruppo unico e Partito Democratico?

Fabrizio Tincani