A 50 anni dalla scomparsa di uno dei più importanti filosofi del Novecento, Ludwig Wittgenstein, noto per il suo Tractatus logico-philosophicus, il Dipartimento di Scienze cognitive, quantitative e sociali dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, in collaborazione con il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università del Piemonte Orientale di Vercelli, organizza un seminario nel quale si cercherà di tracciare un bilancio teorico del pensiero di questo autorevole umanista.

“C’è qualcosa di sbagliato in Wittgenstein?” è il provocatorio titolo dell’appuntamento che da giovedì 8 a sabato 10 giugno 2006 si terrà presso il Complesso Universitario ex Caserma Zucchi ( Viale Allegri 9) di Reggio Emilia al quale parteciperanno il prof. Alberto Voltolini dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia ed i professori Pasquale Frascolla dell’Università di Potenza e Diego Marconi dell’Università di Torino.

“Recentemente – afferma il prof. Alberto Voltolini del Dipartimento di Scienze cognitive quantitative e sociali – l’interesse sulla filosofia di Wittgenstein è andato scemando. In parte, ciò può essere dovuto alla crescente intolleranza verso lo stile aforismatico di Wittgenstein, oppure verso la sua concezione antiteorica della filosofia; in altra parte, non ha giovato a Wittgenstein l’emergere di un punto di vista cognitivo in filosofia, che e’ decisamente lontano dall’atteggiamento filosofico di Wittgenstein. In questo convegno, però, si vorrebbe investigare se ci siano motivi più particolari e interni alla filosofia di Wittgenstein per questo declino di interessi. In altri termini, si vorrebbe vedere se alcune concezioni di Wittgenstein che possono anche sembrare obsolete siano in realtà propriamente sbagliate e per quali ragioni”.

I temi, che saranno trattati nelle relazioni del convegno, analizzeranno l’idea che il significato è normativo, le regole che hanno una base antropologica, gli stati mentali individuati attraverso le loro manifestazioni comportamentali, la distinzione tra le spiegazioni causali e le spiegazioni razionali.

Su queste problematiche, oggetto degli studi condotti da Wittgenstein, si confronteranno alcuni tra i principali interpreti della sua filosofia e filosofi di matrice analitica che hanno manifestato sensibilità e interesse alla discussione relativa al pensiero del filosofo austriaco: William Child (Oxford), Hans-Johann Glock (Reading), Paul Horwich (New York), Anthony Kenny (Oxford), Kevin Mulligan (Ginevra), Eva Picardi (Bologna), Joachim Schulte (Zurigo), Frederick Stoutland (Uppsala), Meredith Williams (Baltimora), Timothy Williamson (Oxford).