“Confermiamo che l’incontro con il Giudice di Pace in merito all’installazione dei primi sette fotored in città è avvenuto e aveva come unico oggetto l’informazione sulle caratteristiche tecniche dello strumento. L’allora assessore Gallerani non partecipò ovviamente all’incontro con il coordinatore dei Giudici di pace, vista la sua natura tecnica”.

Lo ha ricordato nel corso del Consiglio comunale l’assessore alla Polizia Municipale Gualtiero Monticelli, rispondendo ad un’interrogazione con cui Andrea Galli (An) chiedeva di sapere “se corrispondano la vero e, nel caso lo siano, come valuta le dichiarazioni dell’ex assessore Nerino Gallerani, oggi responsabile dell’Agenzia di Mobilità, che in una seguita trasmissione televisiva ha dichiarato che, come Amministrazione, avevano interpellato precedentemente all’installazione del fotored i Giudici di Pace in modo da essere certi del loro operato”.
Galli chiedeva anche di sapere “chi aveva interpellato i Giudici di Pace e a che titolo, quali Giudici di Pace siano stati interpellati e se è politica corrente delle Amministrazioni comunali modenesi rapportarsi e concordare le proprie azioni con la Magistratura. In questo caso – ha sottolineato – temiamo verrebbero comprese in modo diverso molte passate sentenze che hanno visto parte in causa l’Amministrazione comunale, tecnici e funzionari della stessa e politici locali”.
Nel documento Galli, in riferimento ai primi fotored installati, sottolineava che “gli impianti in poco più di due anni portarono alla contestazione di più di 62.000 infrazioni, portando Modena alla ribalta delle cronache nazionali come Patria delle più belle auto da corsa e dei peggiori ‘banditi della strada’” e che “questo incredibile numero di infrazioni ha portato ad una penalizzazione enorme in termini di denaro e di punti sottratti agli automobilisti, penalizzazione in molti casi ingiustificata visto che erano irregolari impianti, segnaletica, griglie d’arresto, tempistica del giallo semaforico ed alcune altre cosette legate soprattutto all’appalto e alla gestione degli impianti da parte della discussa Eurotraff di Manduria, ditta che tutt’ora percepisce 25.000 euro al mese per il noleggio di impianti costati un decimo di quanto percepito annualmente”.
Il consigliere di An, inoltre, evidenziava che “ogni tipo di opposizione da parte dei multati è naufragata in conseguenza del rispetto e del credito riconosciuto all’Autorità, tra cui il sindaco Barbolini che invitò i modenesi a pagare, che ha indotto i modenesi rispettosi della stessa a pagare le multe anche se era evidente, come è stato poi stabilito, che erano irregolari e che chi pagò fu beffato almeno due volte; quando fu multato con impianti irregolari e quando pagò sulla base di affermazioni false che indussero all’errore”.

Monticelli ha completato la risposta a Galli ricordando che “la volontà di ridurre i sinistri pericolosi ha indotto la precedente amministrazione a installare strumenti di controllo automatico. E’ una scelta che questa amministrazione condivide e che ha riconfermato,confortata dai dati sull’incidentalità.
Quando si decise di installare questi impianti, consapevoli che erano una novità dal punto di vista tecnico – ha proseguito – si decise di mettere a conoscenza delle loro caratteristiche tecniche tutti i potenziali interessati. Furono quindi illustrate al personale del corpo di Polizia Municipale, ai cittadini attraverso i mezzi di informazione del Comune e i mass media, alle associazioni dei consumatori, ai rappresentanti delle organizzazioni sociali ed economiche, ai consiglieri comunali che si recarono sul posto per verificarne concretamente il funzionamento e, come detto, al coordinatore dei giudici di pace di Modena”.
Monticelli ha aggiunto di essere “perfettamente a conoscenza del principio di autonomia,costituzionalmente garantito,della magistratura e, come centrosinistra, lo difendiamo, sempre e comunque. Dopo molti dibattiti su questo argomento,mi sento di poter affermare che è ormai consolidata, nelle norme e in giurisprudenza, la assoluta regolarità di questo strumento. I cittadini modenesi, inoltre, hanno dimostrato di condividerne l’utilità. E’ nostra intenzione continuare ad utilizzarli, sostituendoli in futuro con altri, tecnologicamente più avanzati”.

“Capita spesso che quando uno non sa cosa rispondere, risponda ad altre cose – ha replicato Galli – Lei mi ha risposto su cose che non riguardano la mia interrogazione. Voi avete concordato con i giudici di pace questi strumenti e vi siete ben guardati dal comunicarcelo. Non mi ritengo neanche insoddisfatto, la risposta è solo una presa in giro”.